Nel caso attualmente in corso presso l’ospedale UCH di Ibadan, un padre e un figlio sono accusati di cospirazione e presunto furto. Secondo il pubblico ministero Philip Amusan le accuse contro gli imputati risalgono al 25 aprile.
Al centro di questo caso c’è il furto di un telefono Samsung Galaxy, del valore di ₦ 65.000, appartenente a un paziente di nome Rasaki Adejumo. Il figlio, di nome Olutayo, avrebbe rubato il telefono fingendosi un membro della famiglia della vittima. I testimoni presenti hanno poi osservato la scena senza che l’imputato se ne rendesse conto.
Ancora più inquietante, viene rivelato che il telefono rubato sarebbe stato dato alla madre di Olutayo, di nome Akintola, che lavorava lei stessa all’ospedale UCH come personale a contratto. Il coinvolgimento di un membro del personale della struttura in un caso di furto aggrava ulteriormente la situazione.
Le accuse contro l’imputato rientrano nelle sezioni 516 e 390(9) delle leggi penali dello stato di Oyo, 2000. Questo caso evidenzia la necessità che le strutture sanitarie rafforzino la vigilanza e misure di sicurezza per proteggere sia la proprietà dei pazienti che l’integrità del proprio personale.
In conclusione, questo caso di furto presso l’ospedale UCH di Ibadan solleva interrogativi sulla sicurezza delle proprietà dei pazienti ed evidenzia la responsabilità delle istituzioni sanitarie nel prevenire tali illeciti. È essenziale che vengano messe in atto misure rafforzate per evitare tali situazioni in futuro e garantire la fiducia dei pazienti e del personale nella struttura.