Titolo: L’emergenza umanitaria in Sud Sudan: le conseguenze disastrose del blocco delle consegne degli aiuti a causa della carenza di carburante
Da diversi giorni, più di 60.000 persone in Sud Sudan si trovano ad affrontare una disperata situazione di carestia poiché le consegne di aiuti umanitari sono state interrotte a causa di una grave carenza di carburante. Questa sospensione delle consegne di cibo è dovuta al fatto che le Nazioni Unite non hanno abbastanza carburante per portare avanti le operazioni.
Questa crisi umanitaria arriva dopo che il governo ha deciso di imporre tasse sulle forniture portate dalle agenzie delle Nazioni Unite e da altri gruppi internazionali. Da febbraio, il governo del Sud Sudan ha gradualmente introdotto nuove tasse e tasse alle frontiere e all’interno del Paese. Nonostante la promessa fatta la scorsa settimana alle Nazioni Unite di non tassare le loro forniture, fino ad oggi non si è visto alcun miglioramento.
Se il governo non allenta queste tasse, più di 145.000 persone potrebbero essere colpite entro la fine di maggio, avverte l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha).
Anita Kiki Gbeho, coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite per il Sud Sudan, ha lanciato un appello urgente al governo affinché abolisca le tasse. Ha ricordato l’accordo raggiunto per sostenere le popolazioni bisognose.
“Abbiamo bisogno che il governo agisca rapidamente per evitare l’interruzione delle operazioni umanitarie”, ha affermato.
Le Nazioni Unite stimano che quasi 9 milioni di persone nel Sud Sudan avranno bisogno di assistenza umanitaria. Tra questi, circa 7,1 milioni potrebbero soffrire la fame durante la stagione magra di quest’anno.
Questa situazione è allarmante e solleva interrogativi cruciali sulla capacità della comunità internazionale di rispondere efficacemente alle crisi umanitarie. È essenziale che il governo del Sud Sudan abolisca le tasse sulle forniture umanitarie e garantisca un accesso rapido e senza ostacoli agli aiuti alimentari per soddisfare i bisogni urgenti delle popolazioni vulnerabili.