Nel cuore del Quartiere Latino parigino, Félix Tshisekedi ha catturato l’attenzione esprimendo la più dura critica ad un accordo minerario durante la presentazione della sua opera “Per un Congo ritrovato” al Collège des Bernardins. Pubblicato l’8 dicembre 2023, questo libro rivela l’ambiziosa visione di Tshisekedi per un Congo sovrano e prospero, offrendo allo stesso tempo una rara visione dei suoi pensieri intimi sul suo mandato presidenziale.
Durante questo evento storico, il presidente congolese non solo ha condiviso i suoi pensieri sulle sfide che la RDC deve affrontare, ma ha anche preso una posizione forte contro un recente e controverso Memorandum d’intesa sulle materie prime critiche firmato tra il Ruanda e l’Unione Europea.
Nel suo discorso, Tshisekedi ha sottolineato l’importanza cruciale del sostegno dei partner internazionali, in particolare della Francia, negli sforzi per stabilizzare e proteggere la regione dei Grandi Laghi. Tuttavia, ha espresso il suo sgomento per la decisione dell’Unione europea di concludere partenariati minerari con il Ruanda, accordi che, secondo lui, potrebbero indirettamente sostenere gli aggressori della RDC nel devastante conflitto degli ultimi tre decenni, motivati dalla lusinga di Risorse minerarie congolesi.
Il presidente Tshisekedi ha denunciato categoricamente queste partnership come tentativi di saccheggio delle risorse nazionali, finalizzate non alla difesa di una minoranza, ma ad un arricchimento illegittimo attraverso violazioni inaccettabili. Ha sottolineato il sostegno straniero al gruppo ribelle M23 e ad altre forze negative che operano nella RDC orientale.
Al centro delle sue critiche c’è la questione cruciale della tracciabilità e dell’origine dei minerali, temi essenziali da cui deriva la sua radicale opposizione all’accordo in questione.
Di fronte a queste proteste, l’Unione Europea ha cercato di giustificare l’accordo evidenziando il suo obiettivo di rafforzare la trasparenza e combattere il traffico illecito di minerali. Le spiegazioni fornite da Josep Borrell, Alto Rappresentante per gli Affari Esteri, non sono però bastate a dissipare le preoccupazioni espresse da Tshisekedi e da parte della società civile, che vedono in questo accordo un pericolo reale per la sovranità e la stabilità della regione.
In conclusione, questa posizione schietta e determinata di Félix Tshisekedi invita ad una riflessione approfondita sulle grandi questioni legate allo sfruttamento delle risorse naturali in Africa e sottolinea la necessità imperativa di preservare la sovranità delle nazioni di fronte agli interessi economici esterni.