Fatshimetrie ha recentemente pubblicato un rapporto allarmante sull’epidemia di difterite in Africa, evidenziando la persistenza di questa malattia infantile in alcune parti del continente nonostante i progressi nella vaccinazione in altre parti del mondo.
La difterite, una malattia ormai quasi dimenticata, è riemersa nel maggio 2022 in Africa, principalmente in Nigeria dove l’epidemia infuria ancora. Le conseguenze di questa ripresa sono drammatiche, con una cruciale mancanza di vaccini e di cure per contenere la diffusione della malattia e curare i casi più gravi. I sintomi della difterite, tra cui un forte mal di gola, febbre e la formazione di una caratteristica membrana nella gola, non dovrebbero essere presi alla leggera.
Nonostante gli sforzi profusi, la copertura vaccinale rimane bassa, con solo 7,8 milioni di bambini vaccinati su 14 milioni in Nigeria nel novembre 2023. Preoccupanti sono anche i dati sulla contaminazione e sui decessi, in particolare negli stati di Kano, Yobé, Bauchi, Katsina e Borno dove la maggior parte dei casi è stata registrata.
Oltre alla Nigeria, anche altri paesi africani come il Niger, la Guinea, la Mauritania e il Sud Africa stanno registrando epidemie di difterite. La situazione rimane critica in Niger e Guinea, con un numero allarmante di casi sospetti e decessi registrati. È urgente che le autorità sanitarie e i donatori intensifichino gli sforzi per arginare la diffusione della malattia e rafforzare i programmi di vaccinazione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità e i governi locali sono chiamati ad agire rapidamente per costituire scorte di vaccini di emergenza, investire maggiormente nell’immunizzazione e sviluppare trattamenti più accessibili sul campo. È imperativo prevenire nuovi focolai di difterite rafforzando la capacità di produzione e distribuzione di vaccini e antitossine.
In conclusione, la difterite rimane una delle principali sfide per la salute pubblica in Africa ed è necessaria un’azione concertata per evitare la diffusione incontrollata della malattia. È giunto il momento di dare priorità alla lotta contro questa malattia e di investire massicciamente nella prevenzione e nel trattamento per proteggere la salute delle popolazioni più vulnerabili.