Tensione tra giustizia e fede: l’Assemblea del clero di Kinshasa sostiene il cardinale Ambongo

Fatshimetrie: Disapprovazione dell’Assemblea del clero di Kinshasa per l’accusa contro il cardinale Ambongo

In un contesto socio-politico teso, l’Assemblea del clero di Kinshasa (ACKIN) ha recentemente espresso il suo disaccordo con l’approccio del Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione che ha chiesto l’apertura di un’indagine giudiziaria contro il cardinale Fridolin Ambongo. Questa reazione ufficiale della Chiesa cattolica di Kinshasa evidenzia una chiara e affermata divergenza riguardo all’interpretazione delle azioni e delle posizioni del presule.

ACKIN definisce “goffa” questa richiesta di aprire un’indagine giudiziaria contro il cardinale Ambongo, ritenendo che i discorsi e gli interventi di quest’ultimo rientrano nella sua missione di pastore e si basano sui principi della fede cattolica. Secondo l’Assemblea del clero di Kinshasa, le dichiarazioni del cardinale non possono essere equiparate a inviti alla ribellione o a comportamenti sediziosi, ma rientrano nella volontà di difendere i valori evangelici e sensibilizzare i fedeli.

La condanna di ACKIN nei confronti dell’approccio del Procuratore Generale è chiara: denuncia una strumentalizzazione della giustizia e il desiderio di limitare la libertà di espressione. Per l’Assemblea del clero di Kinshasa questo tentativo di repressione rientra in una deriva dittatoriale volta a imbavagliare ogni voce dissenziente e a soffocare le critiche al potere in carica.

Riaffermando il suo incrollabile sostegno al cardinale Ambongo, ACKIN sottolinea il suo attaccamento alla missione profetica del prelato e il suo desiderio di sostenerlo nel suo approccio alla difesa dei diritti e della giustizia. Allo stesso tempo, invita i fedeli di Kinshasa a restare calmi e vigili, restando uniti di fronte alle questioni nazionali che minacciano la coesione e la stabilità del Paese.

Questa reazione dell’Assemblea del clero di Kinshasa rivela una tensione palpabile tra l’istituzione religiosa e le autorità giudiziarie, illustrando le divisioni e le opposizioni che segnano il panorama socio-politico congolese. Evidenzia inoltre le questioni della libertà di espressione e del rispetto dei diritti fondamentali, mettendo in discussione la capacità del sistema giudiziario di garantire una giustizia imparziale ed equa per tutti i cittadini, compresi i rappresentanti religiosi.

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