Guardiani del fiume Congo: i pescatori Banunu e la loro eredità mistica

Nel cuore della Repubblica Democratica del Congo, lungo il maestoso fiume Congo, si perpetuano tradizioni ancestrali iscritte nell’animo dei pescatori Banunu. Questi uomini d’acqua e di segreti, eredi di conoscenze tramandate di generazione in generazione, mantengono un legame mistico con i coccodrilli, simboli di potere e pericolo.

Michel Koko, soprannominato Lebe, incarna questa tradizione secolare. Pescatore per un decennio, ha seguito le orme di suo padre e ha imparato l’arte della caccia, catturando coccodrilli, varani e una moltitudine di pesci. La sua pratica di pesca e caccia è governata da un profondo rispetto per la natura e da un legame spirituale con gli animali che insegue.

I Banunu perpetuano antichi rituali, un patrimonio di saggezza trasmesso dai loro anziani. Lance e totem ancestrali, che conferiscono una presunta chiaroveggenza, guidano i pescatori nelle loro attività. L’osservazione dei segni divini, sia attraverso il consumo di noci di cola che di frutti del mondongo, modella la loro vita quotidiana e influenza le loro decisioni di caccia.

A Mbandaka, capitale della provincia dell’Équateur, il patriarca 91enne Papa Baron Missiki ricorda con nostalgia i gloriosi giorni della caccia ai coccodrilli. In passato, questi maestosi predatori venivano cacciati per la loro pelle, apprezzati nell’industria della moda e venerati per le sue presunte proprietà protettive contro gli spiriti maligni.

Tuttavia, l’era moderna ha portato la sua parte di cambiamenti. La caccia al coccodrillo è ora regolamentata per preservare le specie in via di estinzione. Il declino delle popolazioni animali, attribuito alla pesca eccessiva, ai cambiamenti climatici e all’aumento del traffico fluviale, sta spingendo i pescatori ad adattarsi. D’ora in poi la pesca artigianale si sta trasformando in una ricerca di sostenibilità e preservazione dell’ecosistema fluviale.

Le sfide economiche legate alla transizione verso una pesca più responsabile si fanno sentire. I pescatori si dedicano ad altre attività per garantirsi il sostentamento, mentre il ricordo dei giorni gloriosi dell’abbondante fauna fluviale risuona come un’eco del passato.

In quest’era di cambiamento, la saggezza degli anziani e l’intimo legame con la natura rimangono i pilastri su cui fanno affidamento i pescatori Banunu per navigare nelle acque agitate della modernità. In ogni grido di coccodrillo, in ogni riflesso del fiume Congo, risuonano gli echi di una stirpe che perpetua con fervore le proprie tradizioni, consapevole che dalla conservazione di questo prezioso equilibrio naturale dipende la sopravvivenza delle generazioni future.

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