La storia di Taiwo Kayode Alli, un uomo d’affari di 75 anni, e di suo figlio Hamid Alli, è un inquietante esempio di intimidazione e violazione della privacy da parte di un ente governativo. I due uomini hanno recentemente intentato una causa presso un tribunale federale di Lagos, sostenendo che il presidente della National Drug Enforcement Agency e altri quattro avevano intimidito e molestato la loro famiglia invadendo la loro casa.
Nella loro istanza, presentata dal loro avvocato Eyitayo Abiodun, chiedono al tribunale di concedere loro un’ordinanza che impedisca agli imputati di arrestarli, intimidirli o molestarli, finché la loro richiesta non sarà esaminata. Tra gli intervistati figurano il presidente dell’Agenzia nazionale antidroga, il capo del comando regionale dell’Agenzia di Lagos, un membro dell’Agenzia con sede a Bariga e una persona di nome Adekunle Edward.
I ricorrenti sostengono che la loro casa è stata attaccata il 6 giugno 2023, quando il figlio di Taiwo Kayode Alli accompagnò un amico all’aeroporto e tornò a casa per scoprire che la porta era stata aperta con la forza e l’auto di suo fratello era scomparsa. Hanno immediatamente denunciato l’accaduto alla polizia, che ha trovato l’auto davanti a un ufficio dell’Agenzia nazionale per il controllo della droga. L’agenzia avrebbe affermato che l’auto era stata abbandonata da una persona che si era rifiutata di sottoporsi ad un controllo, sebbene l’auto fosse parcheggiata davanti all’abitazione degli Alli. Gli agenti dell’Agenzia hanno poi svuotato la casa e perquisito l’appartamento dell’altro fratello, che si trovava all’estero.
I ricorrenti sostengono inoltre che l’Agenzia ha chiesto il pagamento di 5,5 milioni di naira (circa 11.000 euro) per restituire i documenti e gli effetti personali confiscati. Denunciano questi atti come una palese violazione dei loro diritti costituzionali alla privacy, alla libertà e alla dignità.
Il tribunale ha fissato l’udienza del ricorso per il 4 dicembre 2023 e i ricorrenti chiedono un risarcimento di 50 milioni di dollari per la perdita subita.
Questo caso evidenzia i problemi di rispetto dei diritti fondamentali e l’eccessiva influenza delle agenzie governative. Sottolinea l’importanza di garantire procedure legali ed eque per tutti i cittadini, indipendentemente dal loro status o posizione sociale. È fondamentale proteggere la privacy delle persone e garantire che tutti siano trattati equamente in tribunale.
Come società, dobbiamo esigere responsabilità e trasparenza dalle nostre istituzioni governative e garantire che i diritti fondamentali di tutti i cittadini siano rispettati. Il caso di Alli ci ricorda con forza che nessuno dovrebbe essere vittima di bullismo o maltrattamento, sia da parte di agenzie governative che di altri individui.. La difesa dei diritti umani e la promozione dell’accesso alla giustizia devono far parte dei nostri valori fondamentali come società.