Fatshimetria
I deputati di Masisi, una regione del Nord Kivu nella Repubblica Democratica del Congo, hanno recentemente accusato il gruppo ribelle M23 di effettuare operazioni di reclutamento forzato tra i giovani nella loro circoscrizione elettorale. Questa dichiarazione, fatta al Palazzo del Popolo di Kinshasa, sottolinea la crescente preoccupazione per le pratiche dell’M23, sostenuto dall’esercito ruandese, descritte come crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
Gli eletti di Masisi hanno denunciato le immagini circolate sui social network che mostrano il reclutamento di giovani, anche minorenni, in modo coercitivo. Secondo il portavoce dei deputati di Masisi, Jules Mugiraneza, tali atti costituiscono gravi violazioni del diritto nazionale e internazionale, punibili con severe sanzioni. Insiste sul fatto che la violenza perpetrata dall’M23 non è finalizzata alla liberazione del popolo congolese, ma piuttosto al suo sterminio per sostituirlo con altre popolazioni.
Inoltre, i funzionari eletti puntano il dito contro il presidente ruandese Paul Kagame, accusandolo di voler espropriare la popolazione di Masisi della loro terra e di complottare per il loro sterminio, con l’obiettivo di insediare le popolazioni del Ruanda con la complicità di alcuni paesi della comunità internazionale. Comunità. Questa accusa mette in luce le questioni territoriali e le rivalità etniche che alimentano i conflitti nella regione.
Inoltre, i deputati hanno condannato anche i recenti bombardamenti indiscriminati sul campo profughi di Mugunga, vicino alla città di Goma, che hanno causato la morte di oltre trenta persone. Queste vittime verranno sepolte nei prossimi giorni in un luogo dedicato, a simboleggiare il dramma delle popolazioni civili intrappolate in una violenza senza fine.
Questa situazione allarmante evidenzia la necessità di un’azione urgente sia a livello locale che internazionale per porre fine agli abusi commessi e garantire la protezione delle popolazioni vulnerabili. Il coinvolgimento delle autorità congolesi, la pressione diplomatica sul Ruanda e il sostegno della comunità internazionale sono essenziali per stabilire la pace e la stabilità nella regione del Nord Kivu e consentire alle popolazioni locali di vivere in sicurezza e dignità.