Fatshimetria
Il degrado del suolo nelle aree agricole della Repubblica Democratica del Congo (RDC) costituisce un grave problema che colpisce non solo le attività agricole, ma anche la sicurezza alimentare delle popolazioni. La crescente pressione demografica e la crescente domanda di prodotti agricoli hanno portato a un rapido degrado delle aree destinate all’agricoltura, mettendo a repentaglio i raccolti e la disponibilità di prodotti freschi per i residenti delle aree urbane e rurali.
Le aree vicine alle aree protette nella RDC sono particolarmente colpite dal degrado del suolo, che ha conseguenze dirette sulla produzione locale di frutta e verdura. I terreni sempre più impoveriti non sono più in grado di fornire raccolti di qualità, con la conseguente diminuzione dell’offerta di prodotti freschi in città come Kinshasa.
Per combattere questo degrado del suolo e preservare i terreni destinati alle attività agricole, è essenziale mettere in atto misure adeguate. L’ingegnere agrario Daniel Dibwe Mukamba, ricercatore presso l’Istituto nazionale per gli studi e le ricerche agricole (INERA), sottolinea l’importanza di promuovere pratiche agricole sostenibili come la rotazione delle colture, l’uso di fertilizzanti naturali e la lotta all’erosione del suolo.
Da parte sua, il consulente Ir Ignace Bwaya Biza, della Confédération Paysanne du Congo (COPACO/PRP), sottolinea la necessità di sensibilizzare gli agricoltori alle buone pratiche agricole e di sostenere lo sviluppo dell’agricoltura familiare. Sottolinea l’importanza di preservare i suoli per garantire una produzione agricola sostenibile e soddisfare i bisogni alimentari della popolazione congolese.
In conclusione, il degrado del suolo nelle aree agricole della RDC rappresenta una sfida importante che richiede un’azione urgente e concertata. Adottando pratiche agricole sostenibili e sensibilizzando gli agricoltori sui temi della preservazione del suolo, è possibile combattere efficacemente questa piaga e garantire la sicurezza alimentare delle popolazioni congolesi per le generazioni a venire.