**Fatshimetrie: uno sguardo al fallito colpo di stato a Kinshasa**
La città di Kinshasa è apparsa calma domenica dopo che l’esercito aveva annunciato di aver sventato un tentativo di colpo di stato all’inizio della giornata. Decine di uomini armati hanno infatti fatto irruzione nell’ufficio del presidente, chiedendone le dimissioni. Il portavoce dell’esercito, generale Slyvain Ekenge, ha confermato l’arresto degli organizzatori del colpo di stato.
Secondo il corrispondente di Africanews Chris Ocamringa, l’attacco è avvenuto domenica mattina presto al Palais de la Nation. Uomini armati in uniforme militare hanno fatto irruzione nell’ufficio del presidente Félix Tshisekedi, che non era presente in quel momento. L’esercito è intervenuto, uccidendo alcuni assalitori e riportando la calma in città.
I residenti hanno espresso rabbia per l’incidente, chiedendo soluzioni diplomatiche e indagini approfondite su come gli aggressori siano riusciti a aggirare la sicurezza. Questo tentativo di colpo di stato avviene poche ore dopo uno scontro a fuoco nella casa dell’ex vice primo ministro Vital Kamerhe, che è sano e salvo con la sua famiglia.
Questa situazione di disordini si aggiunge al conflitto armato in corso nell’est del paese, dove le forze congolesi stanno affrontando i ribelli dell’M23 nella provincia del Nord Kivu, provocando lo sfollamento di oltre un milione di persone rispetto allo scorso anno.
Mentre Kinshasa riprende fiato dopo essere sfuggita a questa minaccia, questo tentativo di colpo di stato solleva interrogativi sulla stabilità politica nella Repubblica Democratica del Congo. Le autorità devono rafforzare la sicurezza e condurre indagini approfondite per prevenire tali attacchi in futuro.
In conclusione, la vigilanza e la cooperazione internazionale sono essenziali per garantire la pace e la stabilità in questo Paese afflitto da molteplici sfide.