Fatshimetrie è il toccante racconto della triste realtà che ha colpito la città di Beni, nel Nord Kivu, quando un soldato è stato violentemente linciato da giovani infuriati. L’eco di questo sinistro evento risuona come un grido di angoscia in una comunità già devastata dalla violenza e dall’insicurezza.
Secondo le testimonianze raccolte la tragedia è avvenuta nel distretto di Ngadi, più precisamente nella cellula di Bayengo. I giovani residenti, allertati da un familiare vittima del furto, si sono fatti giustizia da soli e hanno aggredito il soldato sorpreso a sconfinare in un’abitazione. I pugni piovvero lasciando il soldato indifeso e definitivamente senza vita, con il corpo abbandonato in una fogna, testimone silenzioso della disumanità che a volte regna nelle strade delle nostre città.
Questa tragedia solleva molte domande sulla situazione della sicurezza nella regione, sulle condizioni di vita precarie che possono portare ad atti così estremi e sulla necessità di una presenza rafforzata della polizia per garantire la protezione dei cittadini. La violenza genera violenza e questo circolo vizioso deve essere spezzato per consentire l’affermazione di una pace duratura.
La morte di questo soldato, vestito in abiti civili, è il simbolo di una società in cui i parametri di riferimento sembrano crollare, dove la fiducia nella polizia è vacillante e dove la paura e la sfiducia regnano sovrane. Le autorità locali hanno promesso di aprire un’indagine per far luce su questo atto barbarico, ma è chiaro che la soluzione non sta solo nelle risposte repressive. L’azione globale, sociale, economica, educativa, è necessaria per ripristinare la fiducia, per riunire le comunità, per costruire un futuro comune in cui la violenza non avrà più spazio.
In questa giornata buia per Beni, per il Nord Kivu, per la Repubblica Democratica del Congo, è urgente reagire, tendere la mano a chi si sente escluso, abbandonato, ferito. Solidarietà, dialogo, giustizia devono essere le nostre guide in questa ricerca di pace e fraternità. Il sacrificio di questo soldato non deve essere vano, deve ricordarci che la violenza porta solo alla distruzione e che è tempo di fare un passo verso un futuro migliore per tutti.