L’evento si è tenuto poche ore dopo che Tinubu ha approvato il disegno di legge sull’inno nazionale 2024, che ha reintrodotto il vecchio inno nazionale, “Nigeria, We Salute You”, e ha messo da parte il famoso e più accessibile “Arise, O Compatriots”.
Erano presenti al lancio il presidente del Senato, Godswill Akpabio, il presidente della Camera dei rappresentanti, Tajudeen Abbas, e il ministro del territorio della capitale federale, Nyesom Wike, tra gli altri alti funzionari governativi.
Intervenendo all’evento, il Presidente ha affermato che la Abuja Mass Transit Rail, conosciuta anche come Metro Line, fornirà sei mesi di corse gratuite ai cittadini.
Inoltre, come è tradizione in ogni funzione statale, prima e dopo la conclusione delle deliberazioni è stato cantato l’inno nazionale.
In un video catturato da Fatshimetrie, Tinubu, Shettima e molti altri non hanno cantato durante l’esecuzione del controverso inno.
Akpabio e pochi altri invece mormoravano visibilmente le parole dell’inno.
La possibile reintroduzione del vecchio inno nazionale ha scatenato reazioni rabbiose da parte dei nigeriani, che hanno messo in dubbio la necessità e l’urgenza di una tale mossa.
Mentre alcuni hanno criticato l’inno a causa delle sue radici coloniali, altri si sono chiesti perché il governo federale abbia dato priorità alla mossa rispetto ad altre urgenti questioni nazionali.
L’ex ministro Oby Ezekwesili ha coraggiosamente dichiarato che non reciterà mai l’inno appena adottato, affermando che “Alzatevi, compatrioti” rimane il suo inno nazionale.
Questa controversia sull’inno nazionale evidenzia le differenze di opinione e l’urgente necessità di un dialogo aperto e inclusivo per trovare un inno che risuoni con tutti i cittadini del Paese. È essenziale rispettare la diversità di opinioni e sensibilità per costruire un’identità nazionale comune e inclusiva.