La rivoluzione dell’intelligenza artificiale nella formazione aziendale superiore

In un mondo in continua evoluzione, l’integrazione dell’intelligenza artificiale (AI) nella formazione aziendale sta rivoluzionando il panorama dell’istruzione superiore. L’anno 2022 segna un punto di svolta con l’arrivo di ChatGPT, un modello linguistico basato sull’intelligenza artificiale sviluppato dall’organizzazione di ricerca americana OpenAI. In pochi mesi, ChatGPT ha guadagnato oltre 100 milioni di utenti, diventando l’applicazione software consumer in più rapida crescita dell’epoca.

In seguito a questo clamoroso successo, Christian Terwiesch, co-direttore del Mack Institute, ha suscitato l’interesse dei college e delle business school con un white paper intitolato “ChatGPT otterrebbe un MBA a Wharton?” La risposta non si fa attendere: un sonoro sì!

Nonostante la sua natura iniziale come ChatGPT3, offrendo funzionalità meno estese di quelle offerte oggi, questo software ha rapidamente dimostrato la sua capacità di automatizzare le attività tipicamente assegnate a lavoratori della conoscenza altamente pagati, come analisti, manager e consulenti. Era in grado di gestire compiti professionali come scrivere codici informatici e redigere documenti legali.

Terwiesch ha valutato le prestazioni di ChatGPT durante un esame finale di gestione delle operazioni MBA. Ha scoperto che, sebbene ChatGPT eccellesse nei concetti di base e nelle spiegazioni dei casi di studio, a volte commetteva errori sorprendenti nei calcoli semplici. Il software ha avuto difficoltà su questioni avanzate di analisi dei processi multiprodotto che coinvolgevano effetti stocastici come la variabilità della domanda. Tuttavia, ha scoperto che ChatGPT potrebbe correggersi efficacemente dopo aver ricevuto la guida di esperti umani.

Nel complesso, ha giudicato la prestazione di ChatGPT all’esame meritevole di un voto da B a B-, evidenziando le principali implicazioni per la formazione delle business school, inclusa la necessità di politiche di esame, una progettazione del curriculum incentrata sulla collaborazione tra esseri umani e intelligenza artificiale, opportunità di simulare reali -processi decisionali mondiali, la necessità di insegnare la risoluzione creativa dei problemi, il miglioramento della produttività educativa e molto altro ancora.

Il futuro è già qui; secondo la banca d’investimento Goldman Sachs, i sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT potrebbero automatizzare fino a 300 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. Si prevede che l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro sarà significativo, ma la maggior parte dei posti di lavoro e delle industrie sono solo parzialmente esposti all’automazione e hanno quindi maggiori probabilità di essere integrati piuttosto che sostituiti dall’intelligenza artificiale.

È in questa complementarità che risiede il vero valore dell’intelligenza artificiale. Sebbene l’intelligenza artificiale non debba superare gli esami degli studenti o scrivere i compiti assegnati, ChatGPT suggerisce che gli studenti MBA possano utilizzare strumenti di intelligenza artificiale per l’analisi dei dati, la ricerca, le simulazioni immersive e per migliorare le proprie capacità relazionali.

Claude.ai di Antromorphic ha affermato che potrebbe fungere da tutor virtuale o partner di pensiero di alto livello per gli studenti MBA, aggiungendo che: “Adottando piattaforme basate sull’intelligenza artificiale, gli studenti possono ottenere un vantaggio competitivo, sviluppare capacità analitiche e decisionali essenziali, e prepararci meglio per il mondo degli affari di domani basato sull’intelligenza artificiale”.

Anche le business school stanno rispondendo a questa rivoluzione educativa. Un rapporto del 2023 della tavola rotonda GBC ha rilevato che la maggior parte dei docenti e dei professionisti delle business school riconoscono l’importanza di integrare l’intelligenza artificiale generativa nel curriculum, nonostante alcune preoccupazioni e sfide. È stato riscontrato che il 74% delle business school insegnava l’intelligenza artificiale generativa come materia del curriculum, anche se solo il 15% affermava che veniva insegnata in modo significativo o completo.

Una business school su cinque ha offerto corsi dedicati all’intelligenza artificiale generativa, con argomenti comuni tra cui introduzione all’intelligenza artificiale, implicazioni etiche/legali e innovazione industriale. Nonostante ciò, solo il 30% ha riferito di avere una politica universitaria o di facoltà sull’uso dell’intelligenza artificiale generativa, mentre solo il 20% ha un gruppo formale che lavora su tale politica.

Il rapporto prevede un’integrazione graduale e cauta dell’intelligenza artificiale generativa nei programmi di studio delle business school, poiché gli istituti di istruzione superiore ne riconoscono l’importanza, nonostante le sfide legate all’integrità, alla disinformazione e ai bisogni formativi.

In un panorama educativo in continua evoluzione, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nella formazione aziendale promette di apportare cambiamenti significativi, trasformare il modo in cui i futuri professionisti acquisiscono conoscenze e affinano le proprie competenze e li preparano a un mondo del business sempre più focalizzato sulla tecnologia e sull’innovazione.

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