Le sfide del nuovo governo Félix Tshisekedi

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Il 29 maggio 2024 è stato presentato al pubblico il governo di secondo mandato di Félix Tshisekedi. Composto da 54 membri, questo esecutivo ha suscitato reazioni contrastanti all’interno della società civile congolese. Jonas Tshiombela, coordinatore della “Nuova Società Civile Congolese” (NSCC), ha espresso riserve sulla fretta con cui è stato formato questo governo.

Secondo lui si tratta più di un rimpasto della squadra guidata dall’ex primo ministro Sama Lukonde che di una reale considerazione delle aspettative della gente. Questa osservazione solleva interrogativi sulla qualità delle consultazioni preliminari e sulla mancanza di un reale rinnovamento all’interno dell’esecutivo.

Jonas Tshiombela segnala una possibile mancanza di compromesso all’interno della Sacra Unione, evidenziando un processo di nomina che avrebbe favorito la continuità piuttosto che il cambiamento atteso. Questa situazione rivela una forma di stanchezza e sfiducia da parte della società civile nei confronti di un governo che fatica a concretizzare il rinnovamento promesso durante le elezioni presidenziali.

Deplorando la mancanza di audacia e trasparenza nella costituzione di questo nuovo gruppo governativo, Jonas Tshiombela invita il popolo congolese a rimanere vigile e a mantenere la pressione sulle autorità in carica. Sottolinea in particolare l’importanza di garantire che gli impegni del Capo dello Stato in termini di pace e prosperità siano effettivamente mantenuti, nonostante le riserve espresse nei confronti del nuovo governo.

In questo contesto, la società civile si posiziona come attore chiave nel monitoraggio e nella valutazione delle politiche pubbliche, garantendo che gli interessi del popolo congolese siano effettivamente presi in considerazione. Attraverso il suo impegno e la sua vigilanza, contribuisce a rafforzare la democrazia e a garantire una governance trasparente e responsabile all’interno dello Stato.

In conclusione, la nomina del governo di Félix Tshisekedi solleva legittimi interrogativi sulla sua legittimità e sulla sua capacità di soddisfare le aspettative della popolazione. Di fronte a questa constatazione, la mobilitazione dei cittadini appare una leva essenziale per garantire una governance più rappresentativa e rispettosa delle aspirazioni del popolo congolese.

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