Fatshimetrie: i sindacati nigeriani scioperano contro il salario minimo
I due principali sindacati nigeriani hanno dichiarato uno sciopero a tempo indeterminato a partire da lunedì a causa del disaccordo con il governo su un nuovo salario minimo.
Venerdì la Confederazione del lavoro nigeriano (CTN) e il Congresso dei sindacati (CSC) hanno avvertito che avrebbero scioperato se il governo non avesse soddisfatto le loro richieste di salario minimo.
I due sindacati avevano chiesto che il salario minimo fosse portato a 60.000 naira, proposta respinta dal governo.
L’incontro di venerdì è stato interrotto dall’assenza dei rappresentanti del governo, cosa che ha profondamente irritato entrambi i sindacati.
Oltre alla questione del salario minimo, i due sindacati chiedono anche che il governo interrompa l’aumento delle tariffe elettriche, entrato in vigore il mese scorso. I prezzi dell’elettricità sono più che raddoppiati per alcuni consumatori nel mese di aprile, mentre secondo i funzionari il governo dovrebbe risparmiare almeno 788 milioni di dollari in sussidi quest’anno.
Si tratta dell’ultima misura adottata dal governo del presidente Bola Tinubu per tagliare i costi, in un contesto in cui il paese più popoloso dell’Africa deve far fronte a un calo delle entrate dovuto alla diminuzione degli investimenti e al furto cronico di petrolio.
Lo sciopero sindacale nigeriano solleva questioni cruciali sui diritti dei lavoratori e sulla situazione economica del Paese. La lotta per salari dignitosi e condizioni di lavoro eque è una battaglia essenziale per garantire la dignità e il benessere dei lavoratori, che sono una pietra angolare di qualsiasi economia prospera.
Speriamo che prevalgano il dialogo e la volontà di compromesso per trovare una soluzione equa e duratura a questa situazione di tensione tra sindacati e governo, per consentire una ripresa pacifica e produttiva delle attività economiche in Nigeria.