Lotta alla disinformazione nella RDC: il ruolo cruciale dei media e della MONUSCO

Il 1° giugno 2024, la questione cruciale della lotta alla disinformazione diventa protagonista nei media della Repubblica Democratica del Congo (RDC). Monusco, missione di pace dell’ONU, ha recentemente sottolineato l’importanza fondamentale dei media nella lotta contro la diffusione di informazioni false, una piaga che ha ripercussioni distruttive nelle province di Bunia e Beni, colpite dal conflitto.

Queste due regioni, già segnate dalla guerra e dalle manifestazioni violente che ne derivano, si trovano ad affrontare una grande sfida: quella della manipolazione dell’informazione e della disinformazione orchestrata in particolare attraverso i social network. Ai giornalisti, in quanto essenziali intermediari dell’informazione, è affidata una missione cruciale nel proteggere la verità e preservare la pace sociale.

La sessione di sensibilizzazione organizzata dalla MONUSCO ha permesso di allertare quaranta giornalisti a Bunia e 85 giornalisti a Beni sulle conseguenze dannose della disinformazione sulle comunità locali. I professionisti dei media sono stati incoraggiati a esercitare la loro professione con responsabilità e ad esercitare discernimento nel trattamento delle informazioni.

Il colonnello Mak Hazukay, portavoce dell’esercito nel settore operativo Sokola 1, ha sottolineato il ruolo guida dei giornalisti nella diffusione di fatti accertati e nella lotta contro discorsi fuorvianti che danneggiano l’immagine dell’esercito e la stabilità del Paese. Ha chiesto una maggiore collaborazione tra i media e le forze di sicurezza per contrastare congiuntamente la disinformazione e la manipolazione orchestrata da alcuni gruppi dannosi.

Inoltre, il capo dell’ufficio MONUSCO a Beni, Josiah Obat, ha sottolineato le difficoltà incontrate dalla missione delle Nazioni Unite nell’esecuzione del suo mandato di protezione dei civili, ostacolata dalla diffusione di informazioni false che compromettono la fiducia della popolazione nei confronti delle forze internazionali.

Al centro di questa consapevolezza, è stata fortemente sottolineata la necessità che i giornalisti rimangano neutrali, verifichino le proprie fonti ed evitino la diffusione di voci infondate. La professionalità e l’integrità dei media sono garanzie essenziali contro la disinformazione che può causare sconvolgimenti devastanti.

In definitiva, al di là della semplice trasmissione di informazioni, i media hanno un ruolo cruciale da svolgere nel preservare la pace e la stabilità. Professionalità, etica e rigore sono i garanti di un’informazione affidabile e di qualità, essenziale per illuminare i cittadini e rafforzare la democrazia. Sensibilizzare i giornalisti sulla necessità di combattere la disinformazione è un passo essenziale nella costruzione di una società informata che sia resiliente alle notizie false e alla manipolazione.

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