I recenti tragici eventi di Gaza hanno messo in luce un problema spesso dimenticato: il destino degli animali innocenti intrappolati nei conflitti. Il caso dello zoo di Rafah ne è un esempio lampante.
Di fronte all’offensiva israeliana che ha colpito la cittadina nel sud della Striscia di Gaza, i lavoratori dello zoo di Rafah hanno dovuto agire con urgenza per evacuare gli animali in un luogo sicuro. Purtroppo, per mancanza di tempo, alcuni animali, tra cui tre leoni anziani, gatti, cani da guardia e tartarughe, sono rimasti indietro.
Il proprietario dello zoo, Fathi Juma, afferma che, a causa della mancanza di mezzi e risorse, gli animali rimasti lì sono condannati a morte certa, per mancanza di cibo e acqua. Egli lamenta la mancanza di sostegno per queste creature innocenti, incapaci di provvedere a se stesse in tali circostanze.
Nonostante gli sforzi di alcuni operatori dello zoo per salvare gli animali rimasti, le condizioni sono difficili e le risorse limitate. Gli animali evacuati in un allevamento di mucche a Khan Younis non sono al sicuro dalla fame, mangiando tutto ciò che hanno a disposizione, compresi cibi in scatola e avanzi.
La situazione a Gaza è allarmante, con oltre un milione di palestinesi fuggiti dalla città di Rafah e l’80% della popolazione totale di Gaza sfollata. La carestia minaccia diverse regioni e la situazione umanitaria è critica.
Le autorità israeliane giustificano il loro intervento con la necessità di eliminare le fazioni di Hamas e garantire la vittoria totale. Le conseguenze di questa operazione però si ripercuotono su tutta la popolazione, animali compresi, che pagano un prezzo altissimo.
C’è un urgente bisogno di sensibilizzare l’opinione pubblica e di agire per proteggere gli animali innocenti intrappolati nei conflitti armati. La loro sofferenza riflette l’impatto devastante delle guerre su tutta la vita, ricordandoci che la compassione e la solidarietà devono estendersi a tutte le forme di vita.