Le tensioni persistono tra Benin e Niger nonostante le sfide del progetto petrolifero che collega i due paesi

Fatshimetrie ha recentemente trattato la spinosa questione delle relazioni tra Benin e Niger e le questioni persistenti che circondano il comitato interstatale che li collega. Nonostante il tentativo di risolvere le divergenze in un recente incontro, i due vicini devono ancora trovare un terreno comune.

La collaborazione dei paesi con la China National Petroleum Corp su un progetto petrolifero rimane sospesa e la sua piena realizzazione tarda a concretizzarsi. Il gasdotto progettato per collegare Koulele in Niger al porto di Seme in Benin dovrebbe produrre circa 90.000 barili al giorno, un progetto su larga scala che stenta a concretizzarsi.

Attualmente, il Niger estrae circa 20.000 barili al giorno, la maggior parte dei quali proviene dai progetti della China National Petroleum Corp nel bacino del Rift di Agadem, nel sud-est del paese. Tuttavia, nonostante questa cooperazione, le tensioni persistono e la frontiera resta chiusa dal lato del Niger.

Nel corso del recente incontro tra il ministro delle Miniere del Benin, Samou Seidou Adambi, e il suo omologo di Niamey, i colloqui sembravano bloccati. Il presidente del Benin, Patrice Talon, ha espresso il suo disappunto per la difficoltà di far arrivare il suo messaggio al presidente di transizione del Niger, Abdourahmane Tchiani.

Da parte nigerina, il primo ministro Lamine Ali Zeine ha reagito, spiegando che Tchiani è stato arrestato per un altro incontro, giustificando così l’impossibilità di incontrare il rappresentante del Benin. Inoltre, sono state mosse accuse contro il Benin, accusato di aver respinto rappresentanti nigerini arrivati ​​al porto.

Il 15 maggio il Benin ha concesso un’autorizzazione temporanea e provvisoria per l’imbarco della prima nave petrolifera nigerina sulla piattaforma Seme. Tuttavia, il Benin sottolinea che la regolare attuazione del gasdotto richiede un adeguato quadro di relazioni statali e chiede la riapertura della frontiera.

Da parte sua, il Niger, di fronte alla minaccia terroristica, giustifica la chiusura delle sue frontiere per ragioni di sicurezza. Questi dissensi persistono nonostante l’importanza del progetto petrolifero e sottolineano le grandi sfide che queste due nazioni vicine devono affrontare.

Fatshimetrie continuerà a monitorare da vicino l’evoluzione di questa complessa situazione e cercherà di risolvere le controversie tra Benin e Niger.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *