Quando i grandi eventi sportivi si trovano associati a partner le cui azioni danneggiano gli individui e il pianeta, sorge una domanda cruciale: perché queste alleanze persistono? Recentemente, la Coppa delle Nazioni Africane ha collaborato con TotalEnergies, una società nota per le sue violazioni dei diritti umani nel continente africano. Allo stesso modo, l’ultima Coppa del Mondo FIFA si è tenuta in Qatar, un paese in cui le violazioni dei diritti umani sono ben documentate.
In questa triste ottica, i Giochi Olimpici hanno scelto di collaborare con Toyota. Nonostante la promessa di diventare i “giochi più sostenibili” della storia, l’evento mantiene l’accordo di sponsorizzazione con la casa automobilistica, che però dovrebbe concludersi dopo l’edizione di quest’anno.
Gli organizzatori dei giochi si sono impegnati a dimezzare l’impronta di carbonio della competizione rispetto alle precedenti Olimpiadi. Ciò significa che le emissioni devono essere inferiori a 1,75 milioni di tonnellate di carbonio. Secondo il comitato organizzatore, i Giochi precedenti hanno prodotto 3,5 milioni di tonnellate di emissioni.
Nonostante queste lodevoli iniziative, è essenziale che i partner siano allineati su questi obiettivi. Le azioni intraprese dal comitato organizzatore includono l’uso delle infrastrutture esistenti, il rafforzamento delle energie rinnovabili e le iniziative di riciclaggio. Sono inoltre previsti piani per incoraggiare l’uso di biciclette, prodotti alimentari a base vegetale e ridurre l’uso della plastica monouso, ad esempio.
Tuttavia, in collaborazione con Toyota, gli organizzatori hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
“Toyota, partner per la mobilità globale del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e del Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), ha reso disponibili i primi veicoli per la flotta ufficiale che supporterà i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024”.
Questo annuncio ha suscitato le ire di diversi olimpionici attivi ed ex. In una dichiarazione congiunta, gli atleti hanno espresso la loro insoddisfazione, denunciando il fatto che, invece di procedere verso i veicoli elettrici in conformità con le raccomandazioni scientifiche sul clima, Toyota sta aumentando la produzione di veicoli a benzina.
È fondamentale sottolineare che meno della metà dei veicoli Toyota sono completamente elettrici, e la maggior parte funziona ancora a benzina. Ciò significa che le emissioni legate ai Giochi aumenteranno, rendendo estremamente difficile l’obiettivo di dimezzare le emissioni. Inoltre, questa situazione rischia di danneggiare la percezione pubblica dei veicoli elettrici, dando la falsa immagine che le auto ibride alimentate al 100% da combustibili fossili siano equivalenti ai veicoli elettrici..
Si può allora parlare di “sportwashing”, termine che designa l’utilizzo di un evento sportivo da parte di un individuo, un governo, un’impresa o un gruppo per promuovere o migliorare la propria immagine, soprattutto in tempi di controversia o scandalo.
Gli atleti hanno accolto con favore la notizia che annuncia la fine della partnership tra Toyota e i Giochi Olimpici, e sperano anche che finisca la collaborazione con il team organizzatore dei Giochi Paralimpici.
È imperativo che gli eventi sportivi globali mettano fine a qualsiasi associazione con aziende dannose per il nostro clima. Nel 2024, è semplicemente inaccettabile che ai più grandi inquinatori del mondo sia permesso di legarsi ai Giochi, quando dovrebbero essere ritenuti responsabili delle loro pratiche distruttive per l’ambiente.
È essenziale sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici durante gli eventi sportivi. Il caldo e l’inquinamento sono fattori difficili da superare per gli atleti. La Coppa del Mondo del Qatar e l’Afcon hanno dovuto essere spostati in periodi in cui il clima era più moderato a causa delle condizioni estreme. I Giochi Olimpici del 2020 hanno visto alcuni eventi sportivi spostati in altre sedi a causa delle alte temperature.
Se non si tiene conto del cambiamento climatico, altri eventi rischiano di essere sconvolti e spostati, e gli atleti saranno le prime vittime. È quindi essenziale non associarsi ad aziende colpevoli di distruggere il nostro clima, il che equivarrebbe a condonare implicitamente le loro pratiche. È urgente prendere posizione.
In questo senso, gli atleti precedenti e attuali hanno concluso la loro dichiarazione come segue:
“Poiché il contratto di otto anni tra Toyota e il CIO scade dopo i Giochi di Parigi, sarà fondamentale porre fine definitivamente alla partnership tra i più grandi inquinatori del mondo e i Giochi Olimpici e Paralimpici. Quest’anno deve essere l’ultimo in cui queste aziende saranno presenti permesso di essere coinvolto nei Giochi.
È giunto il momento di favorire partenariati responsabili e rispettosi dell’ambiente durante questi grandi eventi sportivi globali. Il mondo dello sport e quello dell’impresa devono unirsi per costruire un futuro sostenibile, dove la pratica dello sport e la salvaguardia del nostro pianeta vadano di pari passo.