Le recenti notizie riguardanti la decisione della Banca Centrale del Congo di richiedere che tutti i terminali di pagamento elettronico siano configurati in franchi congolesi solleva preoccupazioni sulle sue ripercussioni sull’economia della Repubblica Democratica del Congo. Questa misura controversa, annunciata dalla BCC, mira a limitare la dollarizzazione dell’economia congolese, ma suscita dibattiti appassionati tra esperti economici e attori politici.
Il deputato nazionale Gode Mpoyi, eminente professore di economia, ha fortemente criticato la nuova direttiva. Secondo lui, questa decisione rischia non solo di trasferire i costi legati alle transazioni di cambio dai consumatori ai venditori, ma anche di alimentare l’inflazione. In qualità di ex presidente dell’Assemblea provinciale di Kinshasa, Mpoyi mette in guardia dalle conseguenze dannose di questa misura sulla già fragile economia congolese.
Per Mpoyi, la dollarizzazione dell’economia della RDC è il sintomo di un problema più grande: l’estroversione e l’instabilità monetaria del paese. Ritiene che la risoluzione di questa complessa questione richieda un approccio più globale, tenendo conto del contesto macroeconomico internazionale. Senza un’attenta considerazione e senza misure adeguate, la decisione della BCC rischia di non raggiungere il suo obiettivo e di danneggiare ulteriormente l’economia congolese.
Di fronte alla polarizzazione delle opinioni e all’incertezza che circonda questa nuova direttiva, è fondamentale che le autorità congolesi prendano in considerazione le argomentazioni dei diversi attori economici e trovino un equilibrio tra la tutela della sovranità monetaria nazionale e la stabilità economica. La situazione attuale richiede un pensiero strategico e un approccio inclusivo per garantire un futuro economico sano alla RDC.