Gli autotrasportatori del territorio di Masisi, nella provincia del Nord Kivu nella Repubblica Democratica del Congo, hanno recentemente preso una decisione che non è passata inosservata. Il collettivo dei trasportatori territoriali, infatti, ha annunciato la sospensione delle proprie attività per un periodo di due settimane a partire da martedì 11 giugno 2024. Questa iniziativa mira a protestare contro quello che considerano un aumento ingiustificato delle tasse stradali, esacerbando una situazione già precaria. in questa regione segnata da sfide alla sicurezza.
In una lettera indirizzata al governatore del Nord Kivu, i trasportatori hanno espresso il loro disaccordo, sottolineando in particolare l’aumento dei pedaggi sugli assi Sake – Mweso – Pinga e Mweso – Kanyabayonga. Questa tassa, infatti, ha visto il suo prezzo salire da 50 a 120 dollari per un veicolo da 20 tonnellate, cosa che ha suscitato rabbia e incomprensione nella comunità dei trasporti.
Il presidente del collettivo dei trasportatori, Gervais Kanane Biwewe, ha criticato aspramente questo aumento definendolo abusivo, sottolineando che non vi era alcuna manutenzione della strada o dei servizi associati che giustificasse un simile aumento dei prezzi. Egli sottolinea in particolare la situazione dei trasportatori che operano nella zona controllata dai ribelli dell’M23, dove gli importi delle tasse richieste sono esorbitanti, arrivando fino a 650 dollari per un camion da 20 tonnellate. Una situazione che penalizza pesantemente i vettori e incide negativamente sulle loro attività.
Prendendo la decisione di sospendere le loro attività, i trasportatori sperano di attirare l’attenzione delle autorità sulle loro legittime richieste e di aprire un dialogo costruttivo per trovare soluzioni adatte alla realtà sul campo. Questa azione dimostra il coraggio e la determinazione di questi professionisti dei trasporti che affrontano ostacoli e pressioni finanziarie che mettono a repentaglio il loro sostentamento.
È essenziale che le autorità competenti tengano conto delle preoccupazioni dei trasportatori e lavorino per una gestione trasparente ed equa delle tasse stradali, garantendo così un ambiente favorevole allo sviluppo del settore dei trasporti nella regione del Nord Kivu. L’esito di questo movimento di protesta potrebbe segnare un punto di svolta nel rapporto tra trasportatori e autorità, offrendo l’opportunità di rafforzare la cooperazione e trovare soluzioni durature per il benessere di questa comunità essenziale per l’economia locale.