L’ascesa dei movimenti di estrema destra in Europa: una minaccia per l’Ucraina

L’ascesa dei movimenti di estrema destra in Europa, come rivelato dai risultati delle recenti elezioni europee, solleva profonde preoccupazioni in Ucraina, dove le speranze di un maggiore sostegno militare da parte dell’Unione Europea per contrastare l’aggressione. La lingua russa deve affrontare domande legittime. La situazione politica in Francia attira particolare attenzione, soprattutto dopo le dichiarazioni di Emmanuel Macron sull’impiego di soldati di terra e sulla possibilità di attacchi contro basi russe, suscitando speranze e apprensioni.

L’ascesa del populismo e dell’estremismo in Europa solleva interrogativi sulla possibile minaccia alla difesa dell’Ucraina. Kiev sta monitorando da vicino i progressi senza precedenti dei principali partiti di estrema destra durante queste elezioni europee.

Con l’aggiunta di 13 seggi, il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (CRE), di cui fanno parte partiti come Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, Vox in Spagna e Riconquista in Francia, nonché il gruppo Identità e Democrazia (ID) , spinti in particolare dai risultati del Rally Nazionale di Francia, si classificano rispettivamente al quarto e quinto posto, scalzando i Verdi secondo la classifica provvisoria.

Nonostante mantenga una maggioranza di conservatori, socialisti e centristi, l’Ucraina teme che l’arrivo di nuovi parlamentari nazionalisti possa smorzare il sostegno cruciale di cui il Paese ha bisogno in questi tempi critici.

Le domande riguardano la possibile vicinanza di alcuni di questi partiti europei di estrema destra al Cremlino, il che complicherebbe ulteriormente la situazione per l’Ucraina. Tetyana Ogarkova, giornalista e responsabile del dipartimento internazionale dell’Ukraine Crisis Media Center, esprime le sue preoccupazioni: “Siamo scampati al peggio, ma questa crescita del nazionalismo nel Parlamento europeo è molto rischiosa per l’Ucraina. Molti di questi partiti mantengono stretti legami con il Cremlino, il che ci mette in una situazione delicata”.

Le elezioni europee, sebbene percepite come una questione secondaria dalla popolazione ucraina, hanno acceso dibattiti su larga scala nel Paese. I legami finanziari tra alcuni gruppi europei di estrema destra e la Russia rappresentano una grande preoccupazione, a seguito dei numerosi scandali avvenuti in Austria, Francia e Germania.

Inoltre, gli analisti evidenziano le somiglianze ideologiche tra l’estrema destra europea e Mosca, in particolare sulle questioni relative alle libertà individuali, ai valori sociali e alla sicurezza. Questa convergenza di idee favorisce la diffusione della propaganda russa all’interno dell’UE, avverte Lesia Vasylenko.

Questa tendenza è cristallizzata attraverso figure come Viktor Orban, che mantiene stretti rapporti con Putin e cerca di minare il sostegno europeo all’Ucraina mettendo in discussione la legittimità dei confini del paese. Questo atteggiamento della destra europea è criticato da molti osservatori, che denunciano un atteggiamento compiacente nei confronti degli interessi russi a scapito della sicurezza regionale.

Durante la campagna elettorale, Viktor Orban si è posizionato come difensore della pace di fronte ad una presunta tendenza aggressiva all’interno dell’UE. Una posizione simile è stata assunta dall’AfD tedesca, la cui leadership ha recentemente boicottato il discorso di Volodymyr Zelenskyj al Bundestag citando l’opposizione alla “presenza militare”.

Nonostante le affermazioni di sostegno all’Ucraina da parte dell’estrema destra europea, si sentono voci a favore della ricerca di un compromesso con la Russia per evitare un’escalation. Questo approccio è visto da alcuni come un modo per indebolire le posizioni ucraine a vantaggio del Cremlino, denunciando così una forma di ipocrisia tra questi partiti politici.

In definitiva, il risultato delle elezioni europee lascia l’Ucraina di fronte ad un quadro alquanto complesso. Il Paese deve navigare con cautela e lucidità in questo contesto geopolitico in evoluzione, dove gli interessi divergenti dei diversi attori europei rendono la difesa dei suoi confini e della sua sovranità più cruciale che mai.

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