Martedì 18 giugno le strade trafficate di Kindu, capoluogo della provincia di Maniema, sono diventate improvvisamente silenziose. Un’insolita atmosfera di tranquillità regnava in tutta la città, poiché molte attività commerciali, dalle piccole boutique ai supermercati e alle farmacie, erano chiuse. Una decisione molto particolare, motivata da una toccante protesta proveniente dalla comunità Nande, di fronte ai massacri perpetrati dai ribelli dell’ADF nelle regioni di Beni, Lubero, Goma e Ituri.
L’espressione di solidarietà e disapprovazione verso questi atti barbarici è stata dimostrata con forza dai commercianti Nande attraverso la chiusura dei loro stabilimenti. Questo approccio, simbolico ma profondamente significativo, è stato avviato in seguito ad una messa di ringraziamento che ha avuto luogo presso la Cattedrale dello Spirito Santo a Kindu. Una cerimonia durante la quale i membri della comunità Kyaghanda Yira si sono vestiti di nero, in un gesto simbolico di lutto e di protesta.
Didier Kakule, presidente della comunità Nande di Maniema, ha espresso in modo chiaro e diretto le motivazioni alla base di questa iniziativa. Ha ricordato con commozione il triste bilancio delle 213 persone assassinate tra il 3 e il 12 giugno nei villaggi dei territori di Beni e Lubero. “La questione è più grave di quanto sembri. È fondamentale che la comunità nazionale e internazionale, così come i nostri leader, prendano coscienza della portata e della gravità di questi atti”, ha sottolineato con determinazione.
La chiusura delle attività commerciali di Nande è stata vista come un messaggio forte e un appello all’azione per la protezione delle popolazioni civili contro violenze e abusi. Questo approccio di protesta non è però privo di conseguenze per la popolazione locale, che si ritrova penalizzata dalla chiusura improvvisa di questi punti vendita. Dalle testimonianze raccolte emerge una certa confusione e un’ulteriore difficoltà nell’accesso ai bisogni quotidiani di base.
Gli operatori economici della comunità Nande, diffusa in tutti i distretti di Kindu, hanno lasciato il segno e richiamato l’attenzione su una tragica realtà che sta devastando diverse regioni della RDC. Il loro gesto, segnato da coraggio e determinazione, vuole essere un vibrante appello alla solidarietà e alla presa di coscienza collettiva dell’urgenza di porre fine alle atrocità e alle sofferenze inflitte alle popolazioni innocenti.
In questo giorno in cui i negozi ammutoliscono, è il grido di indignazione e di solidarietà di una comunità ferita che risuona nelle arterie di Kindu. Una mobilitazione senza precedenti, che porta un messaggio di speranza e la richiesta di giustizia per tutte le vittime di questa violenza inaccettabile.