Il collettivo di ispettori, controllori del lavoro e agenti amministrativi ha recentemente fatto sentire la propria voce attraverso una toccante manifestazione volta a chiedere giustizia ed equità. Mercoledì 19 giugno, infatti, questi dipendenti pubblici si sono mobilitati per denunciare i ritardi nel pagamento dei loro bonus e stipendi, accumulati dall’ottobre 2023. Questa situazione preoccupante ha portato questi lavoratori a organizzare una marcia pacifica seguita da un sit-in di fronte il palazzo del Governo, simbolicamente situato sul Boulevard du 30 Juin a Kinshasa.
La loro azione, improntata a determinazione e dignità, è stata segnata dalla lettura di un memorandum destinato al primo ministro Judith Suminwa. Con questo documento gli ispettori del lavoro esprimono la loro legittima richiesta di vedere attuate le istruzioni del Presidente della Repubblica relative al pagamento dei loro arretrati. Infatti, durante il 131° Consiglio dei Ministri dello scorso marzo, il Capo dello Stato ha insistito sull’urgenza di risolvere la questione, esortando i Ministri delle Finanze e del Bilancio ad accelerare il processo.
Attraverso questa manifestazione, questi lavoratori coscienziosi e dedicati chiedono al Primo Ministro Suminwa di impegnarsi fermamente affinché il pagamento dei loro bonus e stipendi sia finalmente assicurato. Essi chiedono giustamente che questa delicata situazione, che li ha privati per tanto tempo del loro giusto risarcimento, trovi finalmente una soluzione favorevole. L’appello urgente alla massima autorità del Paese sottolinea l’importanza di porre rimedio urgentemente a questa situazione, al fine di alleviare le sofferenze e le difficoltà affrontate da questi lavoratori essenziali.
In definitiva, la manifestazione degli ispettori del lavoro evidenzia le difficoltà che molti dipendenti pubblici incontrano nello svolgimento delle loro funzioni. Questa mobilitazione ci ricorda che il riconoscimento del lavoro e il rispetto dei diritti dei lavoratori sono pilastri essenziali di una società giusta ed equa. È quindi imperativo che le autorità tengano conto di queste legittime richieste e agiscano rapidamente per porre fine a questa situazione precaria.