Le sfide della copertura sanitaria universale in Costa d’Avorio: tra promesse e realtà

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La Costa d’Avorio ha recentemente lanciato centri di registrazione mobili per il suo programma di copertura sanitaria universale, conosciuto localmente con l’acronimo francese CMU. Tale programma, attuato nel 2019, è stato oggetto di critiche a causa delle difficoltà incontrate dai beneficiari nell’accedere ai benefici previsti.

Durante l’inaugurazione di uno di questi centri, Samuel Touffet, venuto a informarsi sulla sua copertura, ha espresso il suo disappunto per l’efficacia della tessera sanitaria universale. Ha evidenziato diversi problemi, tra cui le farmacie che rifiutano di accettare la tessera e gli ospedali che hanno difficoltà a gestirla. Questa situazione solleva legittimi interrogativi sulla reale utilità della carta e sulla qualità dei servizi offerti nell’ambito di questo programma.

Un altro cittadino, Bruno Agnissan, già in possesso della tessera sanitaria universale, si è recato presso un centro di registrazione mobile ad Abidjan per ottenere informazioni sul suo utilizzo. Ma si è trovato anche di fronte a delle incertezze, constatando che alcune strutture sanitarie non riconoscono la validità della tessera per i dipendenti non pubblici. Questa situazione lo ha messo in una posizione delicata quando ha dovuto far curare suo figlio per un caso di malaria, poiché la farmacia ha rifiutato il voucher fornito dall’ospedale.

Nonostante queste disfunzioni, il ministro della Sanità, Pierre Dimba, resta ottimista sulla possibilità di trasformare il programma di copertura sanitaria universale in un’assicurazione di base per tutti i cittadini ivoriani, con un ruolo complementare svolto dalle assicurazioni private. Questa prospettiva solleva questioni importanti in termini di accesso a cure di qualità per l’intera popolazione.

Il programma di copertura sanitaria universale mira a coprire il 70% dei costi sanitari delle persone per 1.000 franchi CFA (circa 1,65 dollari USA). I centri di registrazione mobili consentono di registrare individui e famiglie e di stampare tessere in loco, offrendo l’opportunità di ricevere cure immediate presso le strutture sanitarie di tutto il Paese.

Nonostante gli sforzi delle autorità, solo il 40% della popolazione è attualmente iscritta al programma, il che evidenzia le continue sfide alla sua efficacia e portata. È essenziale che vengano adottate misure per migliorare l’attuazione del programma e garantire un accesso equo all’assistenza sanitaria per tutti i cittadini ivoriani.

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