Di recente è notizia che nel villaggio di Mateko, nella zona sanitaria di Mokala, si sono verificati preoccupanti casi di morsi di cani che hanno causato la morte di due donne e colpito più di 50 persone. Una situazione allarmante che ha spinto la società civile ad agire rapidamente per sensibilizzare la popolazione e adottare misure preventive.
La situazione descritta dalla società civile a Mokala è molto preoccupante. Nell’arco di due settimane sono stati registrati più di 50 casi di morsi di cani, causando la morte di due donne e il ferimento di diverse altre. Di fronte a questa minaccia crescente, gli abitanti del villaggio si sono mobilitati per uccidere i cani in questione, in caso di emergenza per proteggere la popolazione dal rischio di rabbia canina.
Freddy Kayiba, presidente della società civile del settore Kalo, ha sottolineato la mancanza di misure per controllare questi cani randagi e i tragici eventi che ne sono seguiti. I morsi a cascata hanno diffuso paura e panico tra i residenti, spingendo a una risposta drastica ma necessaria per arginare il problema.
La Divisione sanitaria provinciale di Kwilu ha risposto rapidamente fornendo un lotto di 250 dosi di vaccino antirabbico alla zona sanitaria di Mokala. Un intervento fondamentale per vaccinare le persone morse e limitare la diffusione delle zoonosi. Tutti gli interessati hanno così ricevuto la prima dose di vaccino, una misura cruciale per la loro protezione e salute.
Questi eventi ricordano una triste realtà in alcune aree remote, dove la minaccia dei morsi di cane e della rabbia canina rimane presente. Nel 2023 casi simili erano già stati segnalati nella zona sanitaria di Kimputu, sempre nel territorio di Idiofa, provocando morti e feriti tra la popolazione locale.
La situazione a Mateko evidenzia l’importanza della consapevolezza, della prevenzione e della risposta rapida per affrontare questi tragici incidenti. La collaborazione tra autorità sanitarie, società civile e comunità è essenziale per tutelare la salute pubblica e rispondere efficacemente alle crisi sanitarie che minacciano la popolazione.