Da diversi anni la regione del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, è teatro di conflitti armati e di incessanti violenze. La recente occupazione delle località strategiche di Kanyabayonga, Kayina e Kirumba da parte dei ribelli dell’M23, sostenuti dal Ruanda, non fa altro che aggravare una situazione già critica sul terreno.
Questa escalation di violenza mette in pericolo la vita di migliaia di persone che vivono nella regione di Beni-Butembo e Lubero, già indebolita da anni di conflitto armato. I ricorrenti attacchi delle ADF nella regione Mavivi-Mbau-Oicha-Eringeti-Kainama, nel territorio di Beni, hanno portato ad un massiccio esodo della popolazione locale, principalmente agricoltori costretti ad abbandonare i loro campi.
Gli assi stradali vitali per l’economia regionale sono regolarmente presi di mira da gruppi armati, interrompendo le attività commerciali e mettendo in pericolo la vita dei civili. La strada Oicha-Luna, la principale via di uscita delle merci verso l’Ituri, è diventata teatro di imboscate mortali perpetrate dalle ADF. Gli attacchi sulla strada Mangina-Mandima hanno seminato il terrore anche tra gli abitanti della regione.
La presenza simultanea dei ribelli dell’M23 nel sud e delle ADF nel nord del Grande Nord Kivu crea una situazione disastrosa per le popolazioni locali già confrontate con insicurezza e precarietà. La vulnerabilità degli sfollati, delle famiglie ospitanti e di tutti coloro che vivono in questa regione preda di scontri armati è esacerbata da questa doppia minaccia.
È fondamentale che la comunità internazionale e le autorità congolesi adottino misure urgenti per porre fine a questa violenza e proteggere i civili innocenti intrappolati in questa spirale di terrore. Sono necessarie azioni concertate per ripristinare la pace e la stabilità nella regione e consentire finalmente agli abitanti del Nord Kivu di vivere in sicurezza e pace.