“Il 2 aprile, durante il suo discorso di insediamento a Dakar, il presidente Bassirou Diomaye Faye ha suscitato grandi speranze promettendo di costruire un nuovo Senegal e attuare un cambiamento sistemico all’interno dello Stato. Ora, sono passati quasi cento giorni da questo discorso inaugurale. Il tempo è giunto veniamo a interrogarci sulla realizzazione di questi impegni Pastef, sulla condivisione del potere tra il presidente Diomaye Faye e il primo ministro Ousmane Sonko, e sull’impatto di queste azioni sull’intero paese. Per questo ci rivolgiamo a Mamadou Lamine Sarr, specialista in scienze politiche presso l’università digitale Cheikh Amidou Kane, con sede a Dakar, che accetta di condividere con noi la sua esperienza.
Per soddisfare le aspettative della popolazione, Pastef ha avviato misure volte ad abbassare i prezzi dei generi alimentari essenziali come pane, zucchero e olio di palma. Questo approccio, sebbene lodevole, solleva interrogativi sul suo impatto sugli attori economici locali come fornai e mugnai. Nonostante le discussioni in corso con queste parti interessate, permane un leggero rischio di malcontento, ma questo è un primo passo verso una politica più inclusiva ed equa per tutti.
In un contesto economico più ampio, Pastef si è anche impegnato a rinegoziare i dividendi derivanti dallo sfruttamento delle risorse di petrolio e gas con multinazionali come BP British Petroleum. Questo compito è complesso e richiede tempo per raggiungere un accordo reciprocamente vantaggioso. È innegabile che la rinegoziazione dei contratti esistenti sia un esercizio delicato, ma è essenziale instaurare un dialogo costruttivo per preservare gli interessi di tutte le parti coinvolte.
Sul piano politico e diplomatico, osserviamo una certa preponderanza del primo ministro Ousmane Sonko, in particolare attraverso la sua partecipazione attiva alla visita dell’avversario francese Jean-Luc Mélenchon a Dakar. Questa maggiore visibilità suggerisce che Ousmane Sonko svolge un ruolo centrale nella conduzione degli affari esteri. Tuttavia, va ricordato che il presidente Diomaye Faye resta il perno della politica estera senegalese, in conformità con la Costituzione. Nonostante le dinamiche mediatiche che circondano Ousmane Sonko, è essenziale riconoscere la complementarità dei ruoli tra il presidente e il primo ministro.
Per quanto riguarda la posizione di Ousmane Sonko a capo del governo, restano dubbi sulla sua transizione da avversario politico a leader in carica. È naturale che un tale cambiamento richieda tempo e adattamento. Sebbene siano necessari degli aggiustamenti, Ousmane Sonko sta gradualmente affermando il suo ruolo di Primo Ministro e dimostrando una certa fermezza nel processo decisionale. Resta essenziale per lui trovare un equilibrio tra il suo passato di avversario e le sue attuali responsabilità all’interno del governo per garantire un governo sano e armonioso.
In conclusione, il viaggio dei primi cento giorni del presidente Diomaye Faye e del primo ministro Ousmane Sonko è costellato di sfide e opportunità. Le azioni intraprese da Pastef riflettono un desiderio di cambiamento e trasformazione, pur richiedendo un approccio pragmatico e concertato per garantire il successo di queste riforme. Il consolidamento della dinamica di collaborazione tra le diverse istituzioni e l’apertura al dialogo saranno elementi chiave per garantire uno sviluppo sostenibile e inclusivo al Senegal e alla sua popolazione.”
Rimango a vostra disposizione per qualsiasi altra richiesta di miglioramento o modifica.