“Il Burkina Faso, sotto la presidenza del capitano Ibrahim Traoré, sta facendo notizia con l’approvazione di un nuovo codice familiare rivisto che criminalizza l’omosessualità. Questa decisione colloca ora il paese tra 22 nazioni africane su 54 che vietano le relazioni tra persone dello stesso sesso, imponendo dure sanzioni fino alla pena di morte o a lunghe pene detentive in alcune regioni.
La decisione del consiglio di approvare un nuovo Codice personale e della famiglia (CPF) che “sancisce il divieto dell’omosessualità” è stata annunciata dalla presidenza in un comunicato ufficiale. Il ministro della Giustizia, Edasso Rodrigue Bayala, ha sottolineato che “d’ora in poi l’omosessualità e le pratiche correlate sono vietate e punibili con sanzioni penali”.
Sebbene le sanzioni specifiche non siano state dettagliate e il testo sia ancora in attesa di approvazione da parte dei deputati dell’Assemblea legislativa transitoria, il Burkina Faso potrebbe presto unirsi all’Uganda che, nel maggio dello scorso anno, ha promulgato una delle leggi sugli attacchi più duri contro le persone LGBTQ+ al mondo .
Questa decisione del governo burkinabe solleva interrogativi sui diritti umani e sulle libertà individuali nel Paese. Evidenzia la sfida di conciliare i valori tradizionali e religiosi con gli standard internazionali sui diritti umani.
È importante chiedersi fino a che punto tale legislazione possa davvero tutelare la società e i suoi membri, e se non rischi di alimentare discriminazioni, violenze e persecuzioni contro le minoranze sessuali.
È essenziale che qualsiasi Stato rispetti i diritti fondamentali di ogni individuo, indipendentemente dal suo orientamento sessuale. La tutela e la promozione dei diritti delle minoranze sono pilastri essenziali di una società democratica e inclusiva.
In un contesto globale in cui i movimenti a favore della parità di diritti per le persone LGBTQ+ sono sempre più significativi, la decisione del Burkina Faso di criminalizzare l’omosessualità solleva preoccupazioni e invita ad una riflessione approfondita sui principi di giustizia, uguaglianza e rispetto dei diritti umani.”