Il commercio illegale di prodotti petroliferi rappresenta una grande sfida per l’economia nigeriana. È in questo contesto che la dogana nigeriana ha recentemente organizzato un’asta dei prodotti petroliferi sequestrati. Kamal Muhammed, il controllore di zona, ha sottolineato in una conferenza stampa a Sokoto che la mossa è in linea con le leggi esistenti e con l’approvazione del controllore generale delle dogane, Bashir Adeniyi.
Durante l’asta sono stati sequestrati complessivamente 55.164 litri di benzina, per un valore doganale di circa 39 milioni di naira. Muhammed ha spiegato che la differenza nel prezzo della benzina tra la Nigeria e altri paesi dell’Africa occidentale ha incoraggiato i trafficanti a impegnarsi in questo lucroso commercio. Anche dopo la rimozione dei sussidi, la Nigeria rimane uno dei paesi che offre benzina a prezzi molto competitivi, con una media di N701,99 al litro.
Il controllore ha osservato che il contrabbando di benzina stava contribuendo a creare una penuria artificiale in alcune parti del paese, aggiungendo così ulteriore pressione sulle magre riserve di valuta estera utilizzate per importare il prodotto. Per contrastare questo fenomeno, durante l’asta aperta al pubblico, la dogana fissa un prezzo simbolico di 180 naira al litro. Muhammed ha riaffermato l’impegno delle dogane a proteggere gli interessi economici della Nigeria con dedizione, giustizia e integrità.
Quest’asta costituisce un passo importante nella lotta al commercio illegale di prodotti petroliferi in Nigeria. Dimostra l’impegno delle autorità doganali nel garantire la trasparenza e nel porre fine alle attività dei trafficanti che mettono in pericolo l’economia nazionale. È essenziale adottare misure ferme per scoraggiare queste pratiche dannose e proteggere gli interessi economici del Paese. Sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze del contrabbando di prodotti petroliferi può essere un primo passo verso un cambiamento duraturo e positivo in questo settore cruciale per l’economia della Nigeria.