Nel complesso intreccio delle relazioni tra Europa e Africa, l’emergere dell’estrema destra sembra sollevare interrogativi sul futuro delle politiche bilaterali. Con l’ascesa delle forze politiche di destra radicale durante le recenti elezioni europee e l’ascesa di Viktor Orban, figura emblematica del nazionalismo ungherese, alla presidenza dell’Unione europea, molte voci si levano per temere un possibile cambiamento di opinione nel paese impegni assunti al vertice di Bruxelles del 2022.
Guillaume Arditti, esperto riconosciuto e fondatore della società di consulenza Belvedere Advisory, fornisce una preziosa visione della situazione attuale. Secondo lui, anche se l’ascesa dell’estrema destra può sollevare legittime preoccupazioni, il suo peso nel Parlamento europeo rimane insufficiente per apportare un cambiamento significativo nelle politiche di cooperazione con l’Africa. Sottolinea così la resilienza degli accordi stabiliti e invita a non cedere al panico di fronte a questi eventi politici.
La questione migratoria, in particolare, è al centro dei dibattiti. L’Unione Europea, sotto la pressione dei movimenti nazionalisti, potrebbe essere tentata di inasprire la propria politica nei confronti dei flussi migratori dal continente africano. Tuttavia, Guillaume Arditti mette in guardia dagli eccessi restrittivi e chiede un approccio più sfumato e unitario, rispettoso dei diritti fondamentali dei migranti.
Il dialogo tra Europa e Africa resta quindi cruciale in un contesto segnato dagli sconvolgimenti della scena politica europea. Invece di cedere alla paura degli altri e ai discorsi xenofobi, è essenziale rafforzare i legami di cooperazione e solidarietà tra i due continenti. Nonostante le sfide e le tensioni, il partenariato euro-africano deve continuare a essere parte di una dinamica di rispetto reciproco e di ricerca di soluzioni comuni per affrontare le sfide del 21° secolo.