Situazione umanitaria critica nella Repubblica Democratica del Congo: appello urgente ad agire per proteggere le comunità religiose

Fatshimétrie, 11 luglio 2024. La situazione umanitaria nella provincia dell’Ituri, nella Repubblica Democratica del Congo, resta preoccupante, in particolare per le comunità religiose che subiscono il peso dell’attivismo dei gruppi armati. Secondo le informazioni fornite da monsignor Wilfried Banga, vescovo ausiliare della diocesi di Mont Bleu della Chiesa di Cristo in Congo, African Inland Church, sette delle trentuno parrocchie di questa diocesi sono direttamente colpite dalle violenze perpetrate da gruppi come CODECO, Zaire e MAPI.

La regione di Djugu, in particolare, è teatro di violenze e attacchi ricorrenti, che hanno portato alla distruzione di diverse parrocchie e costretto allo spostamento di molti fedeli verso zone ritenute più sicure. Le parrocchie di Lodjo, Ngobu, Zatcho, Ulo, Jo e Djugu sono tra quelle colpite, mettendo in pericolo la vita religiosa e quotidiana degli abitanti di queste comunità.

Di fronte a questa situazione critica, monsignor Banga chiede al governo congolese di ripristinare l’autorità statale e garantire la sicurezza delle popolazioni locali. È imperativo consentire ai cittadini di svolgere le proprie attività in tutta tranquillità, ricostruire le parrocchie distrutte e garantire a tutti il ​​ritorno alla vita normale.

La comunità religiosa AIC 80, fondata nel 1990 a Bunia, conta oggi 24 parrocchie operative in diversi territori e regioni del Paese. Questa Chiesa, membro della Chiesa di Cristo in Congo (ECC), è un pilastro della spiritualità e della vita comunitaria nella regione, lavorando per la pace, la solidarietà e la fraternità tra i residenti.

Di fronte all’urgenza della situazione e al disagio delle popolazioni colpite, è essenziale che le autorità nazionali e internazionali agiscano rapidamente per porre fine a questa violenza e garantire la sicurezza e il benessere di tutti. La Chiesa, attraverso il suo impegno e la sua presenza tra i più vulnerabili, continuerà a svolgere un ruolo essenziale nel sostegno delle popolazioni colpite e nella ricostruzione delle comunità devastate dai conflitti armati.

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