Nel 2024, un dibattito cruciale sul divieto di escissione e mutilazione genitale femminile (MGF) sta dilaniando il Gambia, evidenziando profonde questioni sociali, culturali e religiose.
La bocciatura da parte del Parlamento gambiano della proposta di legge volta a revocare il divieto in vigore dal 2015 è un momento chiave che ha scatenato reazioni contrastanti all’interno della società. Da un lato, i gruppi per i diritti umani e le organizzazioni internazionali accolgono la decisione come un passo avanti nella protezione dei diritti delle donne e delle ragazze. D’altro canto, i sostenitori della proposta sostengono che l’escissione sia una pratica culturale e religiosa ancestrale, generando così un dibattito complesso.
La mutilazione genitale femminile rappresenta una flagrante violazione dei diritti umani e ha conseguenze devastanti sulla salute fisica e mentale delle donne e delle ragazze che ne sono vittime. Oltre al dolore e al trauma immediati, queste pratiche comportano rischi gravi come infezioni, sanguinamento e complicazioni a lungo termine come l’infertilità.
In un Paese dove il 73% delle donne e delle ragazze ha subito mutilazioni genitali, secondo i dati dell’UNICEF, il mantenimento del divieto è fondamentale per proteggere la popolazione femminile. La commissione parlamentare sottolinea che l’abrogazione di questo divieto esporrebbe le donne a pericoli per la salute e violerebbe il loro diritto al benessere.
Questo dibattito evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza, di un’educazione sui diritti delle donne e di una sfida alle norme culturali dannose. Questo non è solo per proteggere i diritti delle donne e delle ragazze in Gambia, ma anche per servire da esempio per i paesi vicini e per la comunità internazionale.
È essenziale che il Gambia continui a fare progressi nella tutela dei diritti delle donne mettendo in atto misure concrete per eliminare la mutilazione genitale femminile e promuovere l’uguaglianza di genere. Questa sfida complessa richiede un approccio olistico che coinvolga le parti interessate nazionali e internazionali per garantire un futuro migliore a tutte le donne e le ragazze del Paese.