**La coppia proprietaria dell’ostello Momo 19 affronta la giustizia**
Lunedì 15 luglio, Ephraïm Mugangu e Maguy Mata, proprietari dell’ostello Momo 19 a Kinshasa, sono comparsi davanti al tribunale militare della guarnigione, in un’udienza mobile presso la prigione militare di Ndolo, per rispondere delle accuse legate al tentato colpo di stato avvenuto il 19 maggio. Accompagnati dal loro personale, dal direttore, da due cameriere e dagli addetti alle pulizie, i coniugi hanno negato ogni coinvolgimento con Christian Malanga, considerato uno dei mandanti dell’aggressione.
Gli avvocati della coppia hanno contestato vigorosamente le accuse contro i loro clienti, sostenendo che mancavano prove concrete che collegassero direttamente i proprietari dell’ostello agli aggressori. Hanno evidenziato la fretta con cui la Procura ha condotto le indagini sul caso, non consentendo un adeguato confronto delle parti.
In una dichiarazione sincera, il maître Ikuku Bokeke Bienvenu, avvocato della coppia, ha espresso la sua fiducia nell’innocenza dei suoi clienti e nell’imparzialità del tribunale militare. Ha chiesto che la giustizia sia fatta nel rispetto dei principi fondamentali, confidando nel fatto che la verità emergerà e che i suoi clienti saranno assolti.
La complessità del caso sta nel fatto che il tribunale deve processare un totale di 51 persone coinvolte nel tentativo di colpo di stato, per vari reati come terrorismo, possesso illegale di armi, associazione per delinquere, tra gli altri. Nel corso delle udienze è emerso che gli imputati hanno profili diversi e che ciascuno deve rispondere del proprio presunto ruolo in questa impresa criminale.
Tra gli intervistati ci sono cittadini stranieri, come il britannico Youssouf Ezangi, considerato un attore chiave del movimento Nuovo Zaire, ma anche americani e un belga di origine congolese. La corte ha anche ascoltato le testimonianze di persone coinvolte nella logistica degli aggressori, che hanno evidenziato l’attenta pianificazione dell’attacco.
In conclusione, la vicenda dell’ostello Momo 19 evidenzia la necessità di un’indagine approfondita e trasparente per accertare le responsabilità di tutti. Il tribunale militare deve dimostrare rigore e imparzialità per emettere una decisione giusta ed equa, rispettando innanzitutto la presunzione di innocenza dell’imputato.