Crisi sanitaria imminente a Gaza: l’urgenza di agire su rifiuti e acque reflue

Montagne di rifiuti, distese di liquami… Un quadro allarmante sta emergendo a Gaza nel 2024. Le precarie condizioni sanitarie in cui vivono i residenti si riflettono nelle immagini catturate nella regione. L’analisi delle immagini satellitari rivela la presenza di discariche informali che si estendono per centinaia di metri. Queste montagne di rifiuti, aggravate dal caldo estivo, aumentano il rischio di epidemie, in particolare di colera, avverte Louise Wateridge, portavoce dell’Unrwa.

Nella Striscia di Gaza si moltiplicano scene rivoltanti di mucchi di spazzatura che si accumulano lungo le strade, vicino alle case. I video pubblicati su Instagram a maggio e luglio 2024 mettono in luce la brutale realtà: rifiuti sparsi per le strade, liquami stagnanti, a testimonianza di un’imminente crisi sanitaria.

Nel campo di Khan Younes, a sud di Gaza, immagini strazianti mostrano un accumulo di rifiuti nel cortile di una scuola gestita dall’UNRWA, dove vivono gli sfollati. Da questi cumuli di rifiuti fuoriesce un cattivo odore che avvelena l’aria e mette a rischio la salute dei residenti. A Jabalia, nel nord di Gaza, i residenti bruciano i rifiuti per ridurne il volume, ignari che questa pratica emette fumi nocivi che possono diffondere malattie e parassiti.

Discariche non ufficiali sono spuntate anche a Deir al-Balah, Rafah, Nousseirat e Al-Maghazi. Secondo l’Unrwa in soli nove mesi si sono accumulate quasi 400mila tonnellate di rifiuti. Il confronto delle immagini satellitari rivela la preoccupante espansione di queste discariche improvvisate, alcune delle quali misurano ormai più di 300 metri di lunghezza. Una situazione disastrosa alimentata dal mancato accesso ai siti di trattamento dei rifiuti, resi inaccessibili dagli ostacoli israeliani e dai danni alle infrastrutture causati dai conflitti.

I laghi fognari, nel frattempo, completano questo paesaggio distopico. A Khan Younes, un vero e proprio stagno maleodorante ha preso il posto di una strada, trasformando l’ambiente in un terreno fertile per la diffusione di malattie legate all’acqua. L’analisi delle immagini satellitari attesta la progressiva espansione di queste aree insalubri, frutto del collasso della già precaria rete igienico-sanitaria.

Nel complesso, vi è un’urgente necessità di agire per prevenire un’imminente catastrofe sanitaria a Gaza. Le autorità locali e le agenzie umanitarie devono raddoppiare i loro sforzi per gestire efficacemente i rifiuti e ripristinare le infrastrutture essenziali per la salute pubblica. La popolazione di Gaza merita un ambiente sano e sicuro, lontano dalle montagne di spazzatura e dalle pozze di liquami che minacciano la loro sopravvivenza quotidiana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *