Tensioni e scontri a Nairobi: Kenya sotto alta pressione

**Fatshimetria**

Nelle strade di Nairobi, capitale del Kenya, regna un clima di tensione dopo che sono scoppiati scontri tra manifestanti antigovernativi e un gruppo sostenitore del governo. Queste tensioni sono arrivate al culmine in seguito all’incendio di una motocicletta appartenente a persone che esprimevano sostegno al presidente.

Il gruppo filogovernativo è sceso in moto martedì mattina per le strade di Nairobi, prima di una manifestazione organizzata da attivisti antigovernativi. Hanno acceso falò nel sobborgo di Imara Daima lungo l’autostrada che porta al principale aeroporto del Kenya, che avrebbe dovuto essere il luogo delle proteste del giorno. I funzionari dell’aeroporto hanno consigliato ai viaggiatori di arrivare in anticipo a causa dei maggiori controlli di sicurezza e i servizi di volo hanno funzionato normalmente.

Separatamente, la polizia ha sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti che avevano bloccato un’altra strada principale che porta all’aeroporto.

Le proteste antigovernative in Kenya stanno entrando nella loro quinta settimana, iniziate con la richiesta ai legislatori di votare contro un disegno di legge finanziaria che propone nuove tasse. Il presidente William Ruto si è rifiutato di firmare il controverso disegno di legge e ha licenziato quasi tutto il suo gabinetto, ma i manifestanti continuano a chiederne le dimissioni.

Secondo la Commissione nazionale per i diritti umani del Kenya, almeno 50 persone sono morte e altre 413 sono rimaste ferite durante le proteste dal 18 giugno.

La settimana scorsa, la polizia ha vietato le proteste a Nairobi, citando la mancanza di una chiara direzione per coordinarsi con la polizia per garantire la sicurezza.

Il tribunale ha emesso un’ordinanza che sospende il divieto di manifestazione da parte della polizia. La costituzione del Kenya garantisce il diritto alla protesta pacifica e la polizia viene informata in anticipo per garantire la sicurezza.

La polizia è stata accusata in passato da attivisti e gruppi della società civile di violenze contro i manifestanti.

L’ex ispettore generale della polizia Japhet Koome si è dimesso il 12 luglio, e il capo della polizia ad interim Douglas Kanja ha riaffermato martedì che il principale aeroporto del paese è una “zona protetta” e “interdetta alle persone non autorizzate”.

“Chiunque infrange la legge verrà trattato in modo rapido, fermo e deciso dalla legge”, ha detto Kanja.

Il leader dell’opposizione Raila Odinga, che in precedenza aveva chiesto il dialogo, ha negato le accuse di essere stato corrotto per unirsi a Ruto nella formazione di un governo allargato, esprimendo sostegno ai manifestanti e fornendo un elenco di richieste che il governo dovrà soddisfare prima di qualsiasi discussione..

L’opposizione chiede che le famiglie dei manifestanti deceduti vengano risarcite e che vengano ritirate le accuse contro le persone arrestate durante le proteste.

Questi recenti eventi evidenziano le profonde tensioni politiche in Kenya e mettono in luce le sfide che il paese deve affrontare nella sua ricerca di riconciliazione e stabilità. Il futuro della nazione keniana è in bilico mentre le proteste e gli scontri continuano a dividere la popolazione.

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