Kinshasa, la vivace capitale della Repubblica Democratica del Congo con le sue numerose sfide, vede la crescita dell’orticoltura urbana e periurbana sollevare nuove domande sull’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari. In un contesto in cui la pressione demografica spinge sempre più persone a dedicarsi alla coltivazione di ortaggi per soddisfare le proprie esigenze, l’esperienza del professor Jean de Dieu Minengu dell’Università di Kinshasa evidenzia l’importanza cruciale dell’uso razionale di questi input chimici.
Lo studio intitolato “La città di Kinshasa: verdure, pesticidi, fertilizzanti chimici, salute e ambiente” evidenzia le questioni sanitarie e ambientali che affliggono la megalopoli congolese. Con quasi 16 milioni di abitanti, Kinshasa deve affrontare sfide importanti quali alloggi, trasporti, occupazione, sicurezza alimentare, inquinamento e urbanizzazione dilagante.
La crescita dell’orticoltura, vettore di cibo locale e accessibile per molte famiglie, ha però aperto la strada all’uso massiccio di fertilizzanti e prodotti fitosanitari. Sebbene questi input possano contribuire alla fertilità del suolo e ad una maggiore produttività, il loro uso improprio può anche avere ripercussioni negative sulla salute dei consumatori e sull’ambiente.
È quindi fondamentale promuovere un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ecosistema, incentivando l’adozione di pratiche agricole agroecologiche. L’uso di fertilizzanti organici, lo sviluppo del controllo biologico dei parassiti e la promozione della biodiversità all’interno delle colture sono tutte strade da esplorare per garantire una produzione alimentare sana e sostenibile a Kinshasa.
Lo studio del professor Minengu evidenzia la necessità di ripensare i nostri metodi di produzione agricola per rispondere alle attuali sfide della salute pubblica e della conservazione dell’ambiente. Sensibilizzando agricoltori e consumatori sui rischi associati all’uso eccessivo di sostanze chimiche, possiamo lavorare insieme per un’agricoltura più rispettosa della natura e della salute di tutti.