Un anno dopo il colpo di stato in Niger: Mohamed Bazoum, tra resistenza e lettura

Un anno fa, il Niger cadde nell’instabilità politica a seguito di un colpo di stato militare guidato dal generale Tiani, che rovesciò il presidente Mohamed Bazoum. Da allora il Paese è caduto in un periodo di repressione e limitazione delle libertà, con la sospensione delle attività dei partiti politici e una severa censura di ogni voce dissenziente. È passato un anno e il ritorno al governo civile appare sempre più incerto, gettando il popolo nigerino nell’incertezza e nella preoccupazione.

L’ex presidente Mohamed Bazoum e sua moglie Hadiza sono tenuti agli arresti domiciliari dalla loro detenzione lo scorso ottobre, privati ​​di ogni contatto con il mondo esterno. Il loro isolamento è totale, sotto costante sorveglianza da parte delle guardie e visite limitate dal medico. Si trattava più di un sequestro che di una detenzione, fortemente denunciata dall’entourage dell’ex presidente. Il loro unico legame con il mondo esterno sono le rare visite mediche e i libri che portano con sé, offrendo a Mohamed Bazoum una via di fuga attraverso la lettura.

Nonostante le difficili condizioni e il recente attacco di malaria, Mohamed Bazoum mostra una determinazione incrollabile, rifiutando categoricamente di dimettersi nonostante la revoca della sua immunità presidenziale. Immerso nelle sue letture, che spaziano dai classici della letteratura alle opere contemporanee di geopolitica, rimane connesso agli eventi attuali, pronto ad affrontare le prove che si trovano sulla sua strada.

La revoca della sua immunità apre le porte a un possibile processo, ma Mohamed Bazoum resta determinato a difendere le sue convinzioni e a lottare per la democrazia. La sua esperienza come professore di filosofia e la sua passione per la lettura sembrano guidarlo attraverso questo periodo buio, offrendogli allo stesso tempo un rifugio e una fonte di ispirazione per affrontare le sfide attuali.

In un contesto in cui il Niger si sta allontanando dai suoi ex alleati occidentali per avvicinarsi alla Russia, il futuro politico del paese rimane incerto. La situazione di Mohamed Bazoum e la repressione in corso sottolineano le questioni cruciali che il Paese deve affrontare, evidenziando la necessità di un ritorno alla stabilità e alla democrazia per il benessere di tutti i nigerini.

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