Fatshimetria: approfondimento sull’emergenza sicurezza a Beni, Nord Kivu
Da anni la comune rurale di Oicha, nel territorio di Beni nel Nord Kivu, è precipitata in una spirale di insopportabile violenza. I recenti attacchi delle ADF hanno lasciato ancora una volta la regione in lutto, con più di 90 civili innocenti le cui vite sono state portate via senza pietà nel raggruppamento Babila-Bakaiku. Di fronte a questo terribile massacro, la popolazione locale non ha altra scelta che gridare di angoscia e disperazione.
Isaac Kavalami, coraggioso presidente della società civile della regione, si alza con forza per denunciare l’indifferenza che sembra circondare la sofferenza della popolazione di Beni. Giustamente egli interroga il mondo, interrogandosi sulla lampante assenza di reazioni al terrore che da tanti anni colpisce la regione. I corpi senza vita che si accumulano negli obitori non sono solo statistiche, sono vite distrutte, famiglie distrutte, sogni infranti.
In un grido di disperazione e speranza allo stesso tempo, Isaac Kavalami lancia un vibrante appello alla solidarietà e all’azione. Chiede che sia ascoltata la voce delle vittime innocenti, che sia ascoltato il loro dolore e che il loro calvario abbia fine. I tre giorni della Città Morta decretati dalla società civile mirano a scuotere le coscienze, sensibilizzare sull’urgenza della situazione e chiedere misure concrete per porre fine a questi massacri indicibili.
Oltre a condannare semplicemente la violenza, è imperativo che la comunità internazionale si mobiliti maggiormente per sostenere la popolazione di Beni. È giunto il momento che le autorità adottino misure coraggiose ed efficaci per garantire la sicurezza delle popolazioni civili. Le richieste di aiuto non devono rimanere lettera morta, devono essere il punto di partenza per un’azione concertata e determinata.
In questo momento buio e travagliato, la storia di Beni risuona come un grido d’allarme, un campanello d’allarme per ricordare a tutti che la pace e la sicurezza sono beni inestimabili, diritti fondamentali che è imperativo tutelare. È tempo di agire, di restare uniti contro l’oscurità che minaccia di inghiottire ogni cosa. Solidarietà, compassione e determinazione devono essere le nostre armi per costruire un futuro migliore per Beni, per il Nord Kivu, per la Repubblica Democratica del Congo. È giunto il momento di rendere Fatshimetry una realtà, una ricerca di giustizia, pace e sicurezza per tutti.