Il movimento “Niente senza donne” continua a far sentire la sua voce forte e implacabile nella provincia di Maniema, dove l’assenza di una rappresentanza femminile all’interno del governo provinciale sta suscitando accese polemiche. Sotto la guida di Moussa Kabwankabi Moise, il governo provinciale deve affrontare aspre critiche per la sua composizione esclusivamente maschile, denunciata come manifestazione di “mascolinità tossica” dalle donne leader del movimento.
Con un approccio coraggioso e determinato, Nafisa Assumani, presidente provinciale del movimento, ha denunciato con veemenza il vuoto istituzionale lasciato dall’assenza delle donne nei posti decisionali. Sottolinea la natura simbolica e superficiale della nomina di una donna single alla Segreteria esecutiva provinciale, chiedendo una rappresentanza significativa in linea con l’articolo 14 della Costituzione, che garantisce l’uguaglianza di genere.
Questa legittima richiesta ha ricevuto un massiccio sostegno da parte della società civile e dei leader comunitari di Maniema, che hanno condannato all’unanimità l’esclusione delle donne in un governo composto da 10 membri, tutti maschi. L’appello lanciato all’assemblea provinciale affinché si rifiuti di investire in un governo così squilibrato risuona come un grido d’allarme per una democrazia inclusiva e rispettosa della diversità di genere.
Il movimento “Niente senza donne” chiede direttamente al Presidente della Repubblica, Félix Tshisekedi, in quanto difensore della mascolinità positiva, di intervenire a favore di un’equa rappresentanza delle donne nel governo provinciale di Maniema. Questa mobilitazione collettiva incarna il desiderio indomabile delle donne di Maniema di far valere i propri diritti e il proprio posto legittimo nelle autorità.
In definitiva, questa controversia illustra non solo le persistenti carenze nella parità politica e nella rappresentanza delle donne nella Repubblica Democratica del Congo, ma anche l’incrollabile determinazione delle donne di Maniema a rompere le barriere e conquistare il loro legittimo spazio nella sfera politica. La sfida lanciata dal movimento “Niente senza donne” risuona come un appello all’azione e alla giustizia, invitando tutta la società a costruire insieme un futuro più egualitario e inclusivo per tutti.