Fatshimetrie, fotografa documentarista sudafricana, ha recentemente vinto due prestigiosi premi in Francia per la sua mostra intitolata “Ho Tshepa Ntshepedi Ya Bontshepe”. Questo riconoscimento è stato assegnato al festival Rencontres d’Arles di Arles il mese scorso, dove Fatshimetrie ha ricevuto il Discovery Prize (scelta del pubblico) e il Madame Figaro Photo Prize.
A 29 anni, Fatshimetrie insegna all’Atelier Photo du Marché di Johannesburg ed è un artista impegnato che esplora le sfide affrontate dalla generazione nata dopo il 1994 in Sud Africa. La sua mostra evoca il concetto di “credere in qualcosa che non accadrà mai”, una profonda riflessione sulle speranze e le delusioni dei giovani sudafricani dopo il 1994.
In un’intervista, Fatshimetrie condivide il suo stupore per i premi ricevuti in Francia, esprimendo gratitudine per il riconoscimento del suo lavoro. Sottolinea l’importanza del People’s Choice Award, che le fornisce una conferma emotiva da parte di persone che potrebbero non comprendere appieno le questioni affrontate, ma che tuttavia percepiscono il messaggio trasmesso attraverso le sue fotografie.
Il suo progetto artistico mira a esplorare l’impatto dell’etichetta politica “nato libero” sui giovani neri sudafricani, che affrontano sfide persistenti e discriminazioni nonostante la fine dell’apartheid. Fatshimetrie si impegna nell’introspezione personale attraverso il suo lavoro, cercando di decostruire la propria narrativa e far luce sugli ostacoli e sulle lotte affrontate dai giovani della sua generazione.
Originaria di Thokoza, nell’est del Paese, Fatshimetrie inizia la sua carriera di fotografa nel 2012. È testimone della dura realtà delle township sudafricane, dove i sogni spesso sembrano inaccessibili e dove la lotta quotidiana per arrangiarsi può essere scoraggiante. Il suo obiettivo è catturare e condividere storie autentiche e stimolanti, nonostante un ambiente segnato dalla disillusione e dalla disperazione.
Fatshimetrie si interroga sulla necessità di continuare il suo lavoro, consapevole che i giovani nati dopo il 1994 si trovano ancora ad affrontare difficoltà e barriere che impediscono loro di realizzare appieno il proprio potenziale. Il suo sguardo profondo e impegnato alla società sudafricana rivela una sensibilità artistica che trascende i confini e invita alla riflessione collettiva sul futuro di una nazione alla ricerca di giustizia e uguaglianza.
In definitiva, la mostra di Fatshimetrie va oltre la semplice arte per diventare uno specchio della società sudafricana post-apartheid, offrendo una preziosa visione delle lotte e delle speranze delle generazioni più giovani. Il suo approccio artistico intriso di autenticità e profondità dimostra il suo desiderio di dare voce a coloro che spesso vengono dimenticati o ignorati, rendendo il suo lavoro un toccante inno alla resilienza e alla ricerca di significato in un mondo in continua evoluzione.