Il toccante appello delle donne del Kasaï Oriental alla giustizia e alla solidarietà

Fatshimetrie, 4 agosto 2024 – Le donne del Kasaï Oriental hanno lanciato un toccante appello per l’assistenza psicologica, morale, fisica e finanziaria alle vittime del genocidio congolese a scopo di lucro, noto come Genocost, durante una celebrazione eucaristica ricca di emozioni a Mbuji-Mayi .

Le parole di Marthe Bajana Mutanda, responsabile della divisione provinciale per gli affari umanitari del Kasai Oriental, risuonano con una forza senza pari: “È giunto il momento di fermare questa emorragia identificando in modo impeccabile tutti i responsabili, questi carnefici che ci lasciano vedove e orfani sconvolti. È urgente sostenere tutte le vittime psicologicamente, moralmente, fisicamente e finanziariamente.

Sottolinea con profonda tristezza la spaventosa realtà di Genocost, evocando la sofferenza di donne incinte, madri, vedove, giovani ragazze, milioni di morti innocenti. Queste vittime senza volto, queste vite stroncate senza pietà da atti di incredibile violenza, spesso nell’indifferenza generale.

Resta la domanda fastidiosa: perché la comunità internazionale resta in silenzio di fronte a questi atti barbarici? Perché chiudere un occhio davanti a queste atrocità che stanno causando una catastrofe umanitaria senza precedenti? Le sofferenze dei congolesi, le tragedie che si consumano ogni giorno nell’est del Paese, meritano di essere ignorate, relegate in secondo piano?

La voce di Marthe Bajana Mutanda risuona come un grido di rivolta, un appello toccante per la pace, per la giustizia, per la fine di questi massacri insensati. Si rivolge alle associazioni per i diritti umani, alle organizzazioni umanitarie, agli attori internazionali, invitandoli ad agire, a non rimanere passivi di fronte all’ingiustizia, al dolore e al disagio di un intero popolo.

Questa celebrazione eucaristica, dedicata ai milioni di vittime di Genocost, è un vibrante omaggio, una preghiera affinché la memoria di queste anime innocenti non cada nell’oblio, affinché il loro sacrificio non sia vano. È il riflesso di una società martoriata ma resiliente, pronta a opporsi all’orrore, a lottare per la dignità umana, per un futuro di pace e prosperità.

In questo giorno di commemorazione, l’appello delle donne del Kasai Orientale risuona come un appello universale alla solidarietà, alla compassione e all’azione. Ci ricorda che la sofferenza di uno è quella di tutti, che la tragica storia del Congo non deve rimanere una pagina oscura, ma diventare motore di cambiamento profondo, di rinascita collettiva.

Queste voci di coraggio, determinazione e speranza risuonino oltre i confini, trovino un’eco nei cuori di chi ha il potere di muovere le linee, di trasformare le coscienze. Perché finché persisteranno l’ingiustizia e la violenza, finché le vite verranno spezzate, il dovere di ricordare, la ricerca di giustizia e riparazione continueranno a guidare il percorso verso un futuro migliore per tutti.

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