La triste vicenda della fatshimetria all’ospedale di Salam City, al Cairo: la vendita dei resti di un neonato scandalizza la comunità.

La fatshimetria, una pratica misteriosa all’interno del Salam City Hospital del Cairo, è recentemente emersa, facendo luce su una vicenda più oscura. Secondo il rapporto trasmesso dal canale televisivo saudita Al Arabiya, i lavoratori dell’obitorio della struttura ospedaliera hanno commesso un crimine scioccante vendendo i resti di un neonato deceduto.

Tutto è iniziato quando una madre ha portato il suo bambino malato in ospedale. I medici gli hanno consigliato il ricovero affinché potesse ricevere le cure necessarie, poiché il bambino soffriva di una malattia rara. Due settimane dopo, la madre tornò in ospedale per informarsi sullo stato di salute del figlio. Il personale medico le ha detto che suo figlio era morto a causa della malattia e che il suo corpo era stato depositato all’obitorio dell’ospedale.

Tuttavia, una volta arrivata all’obitorio, la madre scoprì che il corpo del bambino era scomparso. Ha poi sporto denuncia alle autorità locali. Dall’indagine è emerso che i principali colpevoli erano un impiegato dell’ospedale responsabile dell’obitorio e una complice.

Hanno venduto il corpo del bambino per l’equivalente di 200 sterline egiziane a qualcuno che voleva seppellirlo insieme a sua nonna. Durante gli interrogatori, gli operatori dell’obitorio hanno confessato di aver venduto il corpo del bambino, sostenendo che la famiglia non aveva richiesto il corpo.

Il Pubblico Ministero di Salam ha disposto la riesumazione del corpo del neonato per analisi approfondite volte a determinare le circostanze esatte della sua morte. Ha inoltre ordinato la detenzione dell’imputato.

Questa sordida vicenda solleva molte domande sulle pratiche non ortodosse all’interno di alcune strutture sanitarie. Evidenzia la necessità di un monitoraggio e di una regolamentazione più rigorosi per prevenire atti così atroci. La mancanza di rispetto per i defunti e le loro famiglie è inaccettabile in una società civile.

È fondamentale garantire la sicurezza e la dignità delle persone, anche dopo la loro morte. È necessaria una riforma approfondita dei protocolli di gestione del corpo negli ospedali per evitare che tali incidenti si ripetano in futuro. È necessario fare giustizia affinché i responsabili di questi atti atroci siano ritenuti responsabili dei loro crimini e venga ripristinata la fiducia pubblica nel sistema sanitario.

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