Un tuffo immersivo nella storia egiziana attraverso i filtri Instagram del Museo Nazionale della Civiltà Egizia

Il Museo Nazionale della Civiltà Egizia (NMEC) ha recentemente lanciato un progetto innovativo introducendo i filtri Instagram nelle sue mostre, segnando un importante passo avanti nell’integrazione della tecnologia digitale nel mondo dei musei. Fayrouz Fikry, vicedirettore del NMEC, ha condiviso in un’intervista con Fatshimetrie l’obiettivo di questa iniziativa: arricchire l’esperienza dei visitatori offrendo loro un nuovo modo di interagire con i manufatti storici.

In collaborazione con l’azienda globale Meta, il progetto Instagram Filters mira a offrire una simulazione virtuale dei pezzi esposti, consentendo ai visitatori di scoprire la forma originale dell’oggetto attraverso la realtà aumentata. Questo approccio innovativo mette in risalto otto manufatti accuratamente selezionati, rappresentativi di diverse epoche della civiltà egizia, esposti nella sala centrale del museo.

I visitatori potranno ora scansionare i manufatti utilizzando il proprio smartphone per accedere a contenuti multimediali esclusivi, rivelando la storia e i dettagli di ogni pezzo. Questo approccio mira non solo a intrattenere, ma anche a educare e sensibilizzare il pubblico, in particolare i giovani egiziani, sull’importanza della ricchezza archeologica del Paese.

Fikry sottolinea l’impatto positivo di questa iniziativa sul settore del turismo e sull’esportazione della civiltà egiziana a livello internazionale. Grazie a questa pionieristica collaborazione con Instagram, il NMEC diventa il primo museo in Medio Oriente e nel mondo a offrire un’esperienza immersiva unica ai suoi visitatori, rafforzando così la sua posizione di luogo di riferimento per la scoperta della storia e della cultura egiziana.

Evidenziando l’alleanza tra tradizione e modernità, il Museo Nazionale della Civiltà Egizia apre una nuova porta alla conservazione del patrimonio storico nell’era digitale, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e interattiva che lascerà un segno indelebile nella loro esplorazione dell’antichità egiziana.

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