Affrontare la disuguaglianza retributiva di genere in Sud Africa: un appello all’azione

**Fatshimetrie: un’analisi approfondita della disuguaglianza salariale di genere in Sud Africa**

La disuguaglianza salariale e l’ingiustizia sul posto di lavoro persistono in Sud Africa, evidenziando evidenti disparità tra uomini e donne. Le donne rappresentano solo il 3% delle posizioni di CEO nelle società quotate alla Borsa di Johannesburg (JSE) e meno di un terzo delle posizioni di senior management nelle società private.

Un nuovo rapporto sulla disuguaglianza retributiva di genere, prodotto dalla Catalytic Strategy, evidenzia queste lacune sul posto di lavoro e evidenzia lacune significative nel quadro legislativo sull’equità retributiva. Lo studio, redatto dalla società di sviluppo, dati e analisi delle risorse umane 21st Century, rivela dati allarmanti riguardanti la rappresentanza delle donne nel mondo del lavoro.

Mentre il 40% delle famiglie in Sud Africa sono guidate da donne che provvedono alla responsabilità finanziaria delle loro famiglie, solo il 14% di loro sono classificate come “le persone che guadagnano di più”. Le donne stanno assumendo maggiori responsabilità, anche per i membri della famiglia allargata, ma la loro retribuzione e l’accesso a posizioni dirigenziali rimangono ostacolati da stereotipi persistenti.

Colpisce particolarmente la sottorappresentanza delle donne nel settore privato, con solo il 25,3% delle posizioni dirigenziali ricoperte da donne, rispetto al 36,9% nel settore pubblico. Non rappresentano nemmeno il 3% delle posizioni dirigenziali nelle società quotate sul JSE.

Sebbene nel secondo trimestre del 2021 le donne rappresentassero il 43,4% dell’occupazione totale, il loro tasso di partecipazione alla forza lavoro è pari al 54,3%, rispetto al 64,9% degli uomini. Questi dati evidenziano una persistente disuguaglianza nell’accesso alle opportunità professionali per le donne in Sud Africa.

Il rapporto Catalytic Strategy evidenzia la necessità fondamentale che la legislazione standardizzi la misurazione e la rendicontazione del divario retributivo di genere in tutti i settori. Inoltre, evidenzia un grave divario nel riconoscimento e nella quantificazione del lavoro non retribuito, che contribuisce in modo significativo al PIL nazionale ma spesso rimane ignorato nelle politiche economiche.

È imperativo armonizzare le politiche esistenti che vengono applicate in modo incoerente. Nonostante leggi come l’Employment Equity Act e il Promotion of Equality and Prevention of Unfair Discrimination Act, lo studio rileva che non sono riuscite ad affrontare adeguatamente le disparità basate sul genere.

Janine Hicks, ex commissaria capo della Gender Equality Commission e professoressa presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università di KwaZulu-Natal, sottolinea la necessità di azioni legali per colmare il divario retributivo di genere. Secondo lei, pagare meno le donne per lo stesso lavoro è una pratica ingiusta e deve essere contrastata.

Secondo il Global Gender Gap Report 2024 del World Economic Forum, il mondo ha colmato il 68,5% del divario di genere. Tuttavia, al ritmo attuale, ci vorranno altri 134 anni – l’equivalente di cinque generazioni – per raggiungere la piena parità di genere.

È giunto il momento di adottare misure concrete per combattere queste persistenti disuguaglianze. È fondamentale riconoscere e valorizzare il lavoro delle donne, sia retribuito che non retribuito, nonché garantire a tutti un accesso equo alle opportunità professionali.

In definitiva, la lotta per l’uguaglianza di genere in Sud Africa richiede un’azione collettiva, la consapevolezza dei pregiudizi inconsci e il desiderio di trasformare la società per offrire pari opportunità a tutti. È tempo di porre fine all’ingiustizia e creare un ambiente in cui uomini e donne possano prosperare in modo equo e armonioso.

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