Liberazione di massa: un gesto umanitario senza precedenti nella prigione centrale di Kenge

Con un gesto umanitario senza precedenti, il Ministro di Stato, Ministro della Giustizia, ha ordinato il rilascio di oltre 25 detenuti dalla prigione centrale di Kenge. Questa decisione deriva dalla profonda consapevolezza della situazione critica di questo carcere, dove più di 200 persone languiscono in condizioni disumane, nonostante la sua capacità sia progettata per 50 detenuti.

Le rivelazioni del Ministro provinciale della Giustizia di Kwango mettono in luce un quadro allarmante di questa prigione fatiscente risalente al 1958. I prigionieri, siano essi donne, uomini o bambini, sono tutti ammassati in condizioni deplorevoli, a causa della mancanza di celle adeguate. Questa realtà riflette la mancanza di distinzione e il mancato rispetto dei diritti fondamentali dei detenuti.

È doloroso notare che molti dei detenuti a Kenge non sono mai stati processati o addirittura perseguiti formalmente. Peggio ancora, individui già assolti dai tribunali sono stati tenuti dietro le sbarre, rivelando un vertiginoso declino del sistema carcerario.

Questo massiccio rilascio di detenuti innocenti illustra l’urgenza di una profonda riforma del sistema giudiziario nella Repubblica Democratica del Congo. È imperativo garantire il rispetto dei diritti umani, compresi quelli delle persone private della libertà. La giustizia deve essere rapida, equa e rispettosa delle procedure legali per evitare tali aberrazioni.

Si spera che questo gesto sia il preludio ad una serie di misure volte a riabilitare il sistema giudiziario e penitenziario congolese. La dignità umana deve essere preservata in ogni momento, anche dietro le sbarre. Il rilascio dei detenuti dalla prigione centrale di Kenge deve essere solo un primo passo verso un sistema penitenziario più giusto, più umano e più rispettoso dei diritti fondamentali di tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *