Lunedì 2 settembre segna una tappa cruciale per molti studenti in tutto il mondo, con la ripresa delle lezioni in diversi paesi. Per questi giovani in cerca di conoscenza e di futuro la scelta del percorso di studi riveste particolare importanza. È fondamentale, infatti, trovare un diploma che apra prospettive professionali solide e durature, lontane dai percorsi incerti della disoccupazione.
Questo problema è tanto più grave nel continente africano, dove molti giovani laureati incontrano notevoli difficoltà nell’accedere a un lavoro corrispondente alle loro competenze e aspettative. La constatazione è amara per individui come Christian, 31 anni, titolare di un BAC+5 nella Repubblica Democratica del Congo. Nonostante i suoi sforzi e le sue molteplici candidature, si ritrova costretto a destreggiarsi tra lavori piccoli e precari, lontani dalla promettente carriera che sperava dopo gli studi.
La storia di Christian riflette la realtà di molti altri laureati in Africa, alle prese con un mercato del lavoro esigente e talvolta ingiusto. Favoriti e cooptazioni sono ostacoli spesso denunciati che ostacolano l’accesso al mondo del lavoro da parte di giovani competenti e motivati. In Tunisia, ad esempio, l’elevata percentuale di laureati disoccupati evidenzia l’urgenza di trovare soluzioni adeguate a questo problema.
Per contrastare questa situazione si stanno mobilitando iniziative come la rete universitaria privata Honoris United Universities. Conducendo studi approfonditi sulle esigenze del mercato del lavoro, queste strutture cercano di offrire una formazione in linea con le aspettative dei datori di lavoro. Concentrandosi su settori promettenti come la sanità pubblica, le scienze tecniche o l’ingegneria, queste istituzioni aspirano a garantire l’integrazione professionale dei propri studenti contribuendo allo sviluppo delle economie locali.
L’approccio collaborativo tra Honoris e le aziende partner rafforza questo approccio, facilitando il reclutamento e l’inserimento dei giovani laureati nel mercato del lavoro. Lavorando in stretta collaborazione con grandi attori come Bank of America, queste università private aprono promettenti prospettive di carriera per i neolaureati, favorendo così il loro inserimento professionale in un contesto spesso complesso.
Al di là delle sfide incontrate dai giovani laureati africani, queste iniziative evidenziano l’importanza di ripensare le modalità di formazione e sostegno per promuovere una transizione di successo verso il mondo del lavoro. Promuovendo l’incontro tra le competenze dei laureati e le esigenze dei datori di lavoro, queste azioni contribuiscono a ridurre il tasso di disoccupazione giovanile nel continente, offrendo così prospettive future più ottimistiche per la nuova generazione.
In definitiva, la questione dell’occupazione dei giovani laureati in Africa rimane una questione importante, che richiede una riflessione approfondita e azioni concertate per promuovere la loro integrazione professionale e contribuire alla crescita economica sostenibile dei paesi del continente.