Lo sciopero degli insegnanti a Kalemie: un grido di disperazione per l’istruzione nella RDC

La città di Kalemie, situata nella regione del Tanganica, è stata teatro di un evento significativo all’inizio di settembre. In effetti, le scuole pubbliche della regione non hanno aperto le porte come previsto in occasione del rientro a scuola. Gli insegnanti, rispondendo all’appello allo sciopero lanciato dai banchi del sindacato, hanno scelto di far sentire la loro voce e chiedere al governo di rispettare i suoi impegni nei confronti della professione educativa.

La situazione era palpabile fin dal mattino, quando le scuole primarie Bakita 1 e 2 si sono trovate quasi vuote dei loro insegnanti abituali. Solo un numero esiguo di insegnanti si è presentato per effettuare un sopralluogo tecnico, lasciando le aule deserte. Di fronte a questo vuoto imprevisto, una sessantina di studenti in uniforme hanno aspettato invano in questi istituti, su un numero totale di oltre 2.000 studenti. Dopo alcune ore di vana attesa, i dirigenti scolastici, consapevoli della situazione, hanno deciso di rimandare a casa gli studenti e di chiedere loro di ritornare il giorno successivo.

La stessa scena si è ripetuta in altre scuole come Maendeleo 1 e 2, dove l’assenza dei docenti ha impedito il regolare svolgimento delle lezioni. Alla Amani High School, un istituto cattolico, gli studenti, motivati ​​e determinati, sono accorsi in massa per questo inizio di anno scolastico, ma alla fine sono stati costretti a tornare indietro per mancanza di supervisione.

Questo sciopero degli insegnanti riflette un malessere più profondo all’interno del sistema educativo congolese. I professionisti dell’istruzione si sentono trascurati e chiedono di essere più rispettati e meglio compensati per il loro lavoro cruciale nella formazione delle generazioni future. Il governo si trova ora ad affrontare una sfida importante: quella di rispondere alle legittime richieste degli insegnanti per garantire un’istruzione di qualità a tutti gli studenti del Paese.

Speriamo che questa situazione serva da stimolo per discussioni costruttive e azioni concrete a favore dell’istruzione nella Repubblica Democratica del Congo. Perché, alla fine, nelle aule di Kalemie e non solo è in gioco il futuro di un’intera nazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *