Fatshimetrie, 3 settembre 2024 – Il recente incidente avvenuto nel carcere centrale di Makala a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, ha suscitato forte emozione e sollevato molti interrogativi sulla gestione degli istituti penitenziari nel Paese. Il tragico tentativo di fuga ha provocato un pesante bilancio provvisorio delle vittime, con 129 persone morte, di cui 24 uccise a colpi di arma da fuoco dalle forze di sicurezza e le altre morte per soffocamento.
Le autorità congolesi, sotto la guida del vice primo ministro incaricato degli Interni e della Sicurezza, Jacquemain Shabani, hanno immediatamente organizzato una riunione di crisi per valutare la situazione. Nell’interesse della massima trasparenza, il vice primo ministro ha diffuso i dati ufficiali, rivelando anche che nell’incidente sono rimasti feriti 59 prigionieri.
Immagini scioccanti dall’interno del carcere, ampiamente condivise sui social media, mostrano i detenuti ammassati gli uni sugli altri, soffocati in condizioni disumane. Questa tragedia evidenzia l’evidente problema del sovraffollamento carcerario nella RDC, con la prigione di Makala che attualmente ospita dieci volte più prigionieri rispetto alla sua capacità originaria di 1.500 persone.
Il governo ha puntato il dito contro i pubblici ministeri per la loro responsabilità nel sovraffollamento degli istituti penitenziari. Ha sottolineato che un’eccessiva detenzione preventiva è contraria ai principi della legge congolese, secondo la quale il carcere dovrebbe essere l’ultima risorsa.
Di fronte a questa crisi umanitaria, la società civile chiede un’indagine approfondita per far luce sugli eventi avvenuti nel carcere di Makala. Anche se persistono voci di un coinvolgimento esterno, le autorità hanno categoricamente negato qualsiasi tentativo di fuga organizzato da individui esterni al carcere.
È diventato imperativo adottare misure concrete per porre rimedio alla situazione critica nelle carceri congolesi. Si fa sempre più pressante l’appello per la costruzione di un nuovo istituto penitenziario fuori città, per garantire una migliore assistenza ai detenuti ed evitare simili tragedie in futuro.
In questo periodo di lutto e interrogativi, la Repubblica Democratica del Congo deve mobilitarsi per garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei detenuti e attuare riforme strutturali nel sistema carcerario. L’incidente nella prigione di Makala ricorda con forza l’urgente necessità di agire per migliorare le condizioni di detenzione ed evitare ulteriori tragedie.
Facciamo in modo che questi eventi servano da catalizzatore per un cambiamento positivo e duraturo nel sistema carcerario congolese.