Costruzione di infrastrutture vitali per i rimpatriati dall’Angola a Tshilumba: l’urgenza di una solidarietà rafforzata

L’Alto Commissariato per i Rifugiati (UNHCR) e il suo partner, l’Associazione per lo Sviluppo Sociale e la Protezione Ambientale (ADSSE), hanno recentemente realizzato un’azione notevole a Tshilumba costruendo un pozzo d’acqua e diverse fontane per i rimpatriati dall’Angola che si stabilirono nel regione. Questa iniziativa risponde a un bisogno essenziale, quello di un approvvigionamento di acqua potabile, rivelatosi cruciale per questa comunità situata a 7 chilometri da Kananga, fuggita dalla guerra di Kamwina Nsapu.

Gaston Shama, punto di riferimento dei rimpatriati, ha espresso la sua gratitudine per questa costruzione, evidenziando altri progetti in corso come la costruzione di un ospedale e di una scuola da parte di altri partner. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di aumentare il numero di pozzi d’acqua per poter soddisfare le crescenti esigenze delle famiglie di rimpatriati nella regione.

“Siamo stati formati da ADSSE una volta completata la perforazione. Abbiamo istituito un comitato responsabile della gestione dell’accesso all’acqua qui. Sono stati stabiliti gli orari di apertura del pozzo e delle fontane, dalle ore 7,30 a mezzogiorno. Queste infrastrutture rappresentano per noi un grande passo avanti, ma purtroppo la popolazione residente più in basso non può beneficiarne a causa della distanza esistente. Un secondo pozzo d’acqua sarebbe di grande beneficio per alleviare il fabbisogno idrico dell’intera comunità”, ha affermato Gaston Shama.

Questa azione messa in atto dall’UNHCR e dall’ADSSE rappresenta un significativo passo avanti per i rimpatriati dall’Angola a Tshilumba, ma evidenzia anche la necessità di un sostegno continuo per soddisfare i bisogni primari di questa popolazione vulnerabile. La costruzione di nuove infrastrutture, come ulteriori pozzi d’acqua, è essenziale per garantire un accesso sostenibile all’acqua pulita e migliorare le condizioni di vita di queste comunità sfollate.

In conclusione, questa iniziativa dimostra l’importanza della solidarietà e della cooperazione internazionale nella risposta alle crisi umanitarie e nel sostegno alle popolazioni sfollate. È imperativo continuare a investire in progetti volti a garantire l’accesso all’acqua, alla salute e all’istruzione per le persone più vulnerabili, per costruire un futuro più sicuro e stabile per tutti.

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